Colline del Gavi: cosa vedere e cosa fare, borghi e cantine

Un saliscendi dolce in un lembo di terra che mette in connessione Piemonte e Liguria. Le colline del Gavi, tappezzate da mosaici di vigneti di Cortese, si snodano sinuose a un soffio dall’autostrada che da Alessandria porta al mare in una trentina di minuti.

Cosa vedere sulle colline del Gavi

Una zona per amanti del buon vino, della buona tavola e dello shopping: qui si trovano pievi, castelli e borghi ancora lontani dalle rotte turistiche più battute ma anche il più grande outlet del fashion d’Europa, il Serravalle McArthur Glen, e la storica manifattura Borsalino.

Borgo di Gavi

Potremmo definirlo il centro di questo territorio vocato all’uva e al vino. Non fosse che porta il suo stesso nome: Gavi. Bel borgo su cui domina in posizione strategica il Forte di Gavi, sulla via di comunicazione tra Genova e il Mediterraneo da una parte, e la pianura Padana dall’altra. La passeggiata nel centro storico parte idealmente (e comodamente perché vi si possono lasciare le auto) da piazza Dante, per proseguire lungo via Mameli, dove si trova un’antica pieve romanica, la chiesa di San Giacomo, con il singolare campanile ottagonale.

Forte di Gavi Forte di Gavi
Il Forte di Gavi (iStock)

Anche via Garibaldi e via Monserito meritano un passaggio per l’affaccio di numerosi palazzi nobiliari, tra i quali Palazzo di Città, sede del Municipio, che si alternano a botteghe e caffè.

Castello di San Cristoforo

I vigneti accompagnano il viaggio, curva dopo curva, sino a raggiungere San Cristoforo, il cui castello è stata dimora di personaggi illustri del calibro di Federico Barbarossa e Napoleone. Non è un solo maniero, ma un piccolo villaggio. Si possono infatti vedere la dimora, racchiusa dalle cinta murarie da cui svetta la Torre del Gazzolo, costruzioni militari, case private, laboratori artigiani e un parco.

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Castelletto d’Oroba

Da San Cristoforo si percorre la provinciale 176, tra vigneti e piccoli boschi, fino a raggiungere Castelletto d’Oroba. In posizione dominante si scorge l’elegante castello costruito nel XI secolo e restaurato nei primi del Novecento da Alfredo D’Andrade, colui che progettò anche il Castello de Albertis a Genova, e il Borgo medioevale al Parco del Valentino a Torino.

Area Archeologica di Libarna

Nelle vicinanze di Serravalle Scrivia sorgeva Libarna (nome odierno di una frazione del comune dell’alessandrino), una città romana situata sulla riva sinistra dello Scrivia, dove oggi è possibile visitare un sito archeologico che spesso ospita anche eventi museali, musicali ed artistici.

L’antica città attraversata dalla via Postumia è stata riportata alla luce. Si riescono a identificare due quartieri in prossimità dell’anfiteatro, l’anfiteatro e il teatro. I reperti di scavo, come marmi, bronzi, pavimenti musivi, sono per la maggior parte conservati nel Museo di antichità di Torino. Info: libarna.it

antica città romana di Libarnaantica città romana di Libarna
Area archeologica dell’antica città romana di Libarna (iStock)

Ricetto di Lerna

Castelli  e manieri non mancano di certo su questi dolci colli. Si presentano come piccoli complessi che sbucano pittoreschi da grandi macchie di verde dei campi. Ricetto di Lerna è un piccolo nucleo su uno sperone tufaceo nella valle del Piota, formato da una cinta muraria che accoglie il castello, la torre di guardia, la chiesa, la piazza, e appunto, il “ricetto”, ossia le antiche case rifugio per il popolo. Un vero peccato non poter visitare gli interni del maniero (di proprietà privata) dove sono custodite opere d’arte di grandissimo pregio. Il panorama sulla valle, tuttavia, è particolarmente piacevole.

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Abbazia di San Remigio

Scendendo nella piana dell’Albedosa, tra orti, vigne e campi che appaiono come fazzoletti colorati, si raggiunge l’ex Abbazia di San Remigio, chiesa sconsacrata che non di rado ospita manifestazioni culturali. Un luogo di grande fascino.

Santuario della Madonna della Guardia

Il  Santuario di Nostra Signora Regina della Guardia di Gavi è una meta obbligata per ammirare lo straordinario colpo d’occhio su tutta la Val Lemme dal monte Tobbio sino alla piana di Novi. Un vero e proprio balcone panoramico.

Panorama sulle Colline del Gavi dal FortePanorama sulle Colline del Gavi dal Forte
Panorama sulle Colline del Gavi dal Forte (iStock)

Cosa fare sulle colline del Gavi

Visitare le cantine del Gavi

La fertilità di questi colli dà vita al Cortese, vino iconico della zona, ma anche a Barbera e Cabernet Sauvignon. Sosta obbligata alla Tenuta del Castello di Tassarolo, nel cuore del Gavi, dove si pratica agricoltura biodinamica dai primi del Novecento.

Qui si degustano vini biologici molto eleganti, piacevoli al naso e al gusto, al termine di una suggestiva esperienza: si arriva tra le vigne con i cavalli e si visitano alcune parti del Castello come le prigioni, la cappella, il cortile, l’aula magna affrescata, le zecca dove si trova un torchio del 1300.

 

 

Tra le vigne della Tenuta Castello di TassaroloTra le vigne della Tenuta Castello di Tassarolo
Tra le vigne della Tenuta Castello di Tassarolo

Ci si sposta in una località storica per la produzione del Cortese del Gavi, Piona, a due passi dal centro del paese, in posizione favorevole al sole e ai venti marini. Qui si aprono le porte dell’Azienda Agricola Piona delle vignaiole Silvana e Camilla, che con passione portano nel bicchiere vini profumati e sinuosi. Da assaggiare: il Bricco delle Farfalle, 100% Cortese dai sentori di erba appena tagliata, pompelmo, melone bianco, pera e mandorla.

Visitare il Museo Borsalino

Un altro dei vanti di questa zona, vocata principalmente alla viticoltura, è una manifattura storica e famosa in tutto il mondo. Giuseppe Borsalino il 4 aprile del 1857 dà origine a quella che sarebbe diventata una delle aziende artigianali di cappelli che ha vestito intere generazioni, star del cinema e della moda. Lo fa ad Alessandria, con un piccolo cappellificio destinato ad espandersi sempre più. Merita una visita il Borsalino Museum, nel centro della città, dove questa storia di successo (e di rinascita, dopo un periodo di crisi e un passaggio di proprietà avvenuto nel 2015) viene raccontata, non solo a parole, ma attraverso copricapi simbolo e iconici.

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Per scoprire come nasce un cappello Borsalino, è disponibile un percorso di visita (riservato a gruppi) all’interno della stessa azienda, tra le colline del Gavi. Un percorso guidato in cui si resta ammaliati. Varcata la soglia della manifattura si viene catapultati nell’Ottocento, ai tempi degli esordi. Il lungo processo di realizzazione avviene con macchinari storici, artigiani esperti e materie prime ricercate, lavorate da mani laboriose, con rituali e gesti che si ripetono con cura.

Fare shopping luxury a Serravalle Scrivia

A rappresentare uno dei volani della promozione turistica di queste colline, che spesso soffrono la vicinanza con le “sorelle maggiori” langarole, è sicuramente il tempio dello shopping di Serravalle Scrivia: il Serravalle Designer Outlet di McArthurGlen. Si tratta del più grande outlet del fashion in Europa, con più di 230 negozi e servizi dedicati ai turisti. La shopping experience, infatti, è studiata da un vero e proprio Tourism Hub, che mette a punto iniziative dedicate ad accogliere gli ospiti.

Serravalle Designer OutletSerravalle Designer Outlet
Serravalle Designer Outlet

Qualche esempio? Il servizio di hands-free shopping, senza trasportare borse durante lo shopping; deposito bagagli; posto auto riservato e dry car wash con l’auto lavata e profumata al termine della visita.

Tappa obbligata, dunque, non solo come destinazione per lo shopping, ma anche come un punto di riferimento per lo sviluppo e alla promozione turistica del territorio. Da qui si parte per la scoperta delle colline del Gavi, o ci si arriva come meta conclusiva dell’itinerario.

Fare sport: bike e golf

Colline da scoprire in sella ad una bici in un saliscendi continuo tra filari, pievi e castelli. Un buon modo di esplorare questo angolo di Piemonte è quello di pedalare lungo i pendii che dividono i piccoli borghi. Bell’itinerario, il percorso ad anello di trenta chilometri con partenza e arrivo a Gavi, che passa per Francavilla Bisio, Pasturana, Tassarolo e Monterotondo.

Bike tour tra le vigne del Gavi<Bike tour tra le vigne del Gavi<
Bike tour tra le vigne del Gavi (Phototeam sport)

Per gli amanti del golf, invece, si raggiunge il borgo di Tassarolo, dove si trova Golf Colline del Gavi. Qui ci si cimenta in tre percorsi da nove buche: Giallo Lago, Blu Castello e Rosso Old Course.

Dove mangiare e dormire a Gavi

Villa Sparina

Un angolo bucolico dall’atmosfera quasi provenzale, Villa Sparina Resort, circondata dai vigneti della località Monterotondo, a una manciata di minuti da Gavi. Una villa di charme inserita in un complesso colonico del Settecento con l’albergo L’Ostelliere (4 stelle), il ristorante La Gallina, e l’omonima azienda vinicola. Parola d’ordine, relax: piacevoli i salottini in posizione panoramica sui filari, circondati da micro orti e fiori; rilassanti le camere ricavate nell’ampio cascinale.

vigneti di Villa Sparina Resortvigneti di Villa Sparina Resort
La vista sui vigneti di Villa Sparina Resort

Villa Sparina è anche orgoglio culinario piemontese: La Gallina, il ristorante gourmet ospitato nel resort country chic, è una tavola in cui si assaporano i capisaldi della cucina del territorio: vitello tonnato, battuta di Fassona magistrale, plin, e una sontuosa guancia di vitello.

Non mancano le sorprese per il palato, riservate dallo chef Graziano Caccioppoli che con originalità mette la firma ad alcune variazioni sul tema: si notano le sue radici campane come le crocchè di melanzane e provolone del monaco, o le linguine spezzate, con ricci, cipollina e aneto, ma anche richiami alla vicina Liguria, con uno Gnoccorotondo dal cuore di pesto e il baccalà, preboggion e limone. Il tutto annaffiato da un buon Villa Sparina 10 anni, un Cru Gavi D.o.c.g.

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La Raia

Grandi balle di fieno colorate e sculture contemporanee indicano l’ingresso a Locanda La Raia, casolare immerso tra i vigneti e i boschi dell’azienda agricola biodinamica La Raia, alla quale oggi si affianca anche un boutique hotel con Spa, piscina a sfioro sui filari e dodici camere in cui si mixano arredi del Seicento e dell’Ottocento piemontese e oggetti di design contemporaneo. Attorno, giardini di erbe aromatiche che sfumano sui vigneti a creare un quadro bucolico.

Locanda La Raia, GaviLocanda La Raia, Gavi
Locanda La Raia, Gavi (La Raia)

La cucina de La Raia è affidata allo chef Tommaso Arrigoni che con eleganza porta in tavola il meglio della cucina piemontese con creative virate verso la tradizione delle zone confinanti. Cappuccino di piselli all’extravergine, verdure primaverili e Parmigiano Reggiano; Vitello al punto rosa, tonnata e polvere di capperi; Risotto con fave, piselli mantecato al Montebore e Maialino, mela rosolata, chimicurri e senape. Tutti da provare senza esitazione.

Come arrivare a Gavi

Le colline del Gavi, che si trovano a 50 minuti da Milano, si raggiungono comodamente in auto: autostrada A26 Novi Ligure – dir. Ovada o autostrada A7 Serravalle Scrivia – dir. Ovada; autostrada A7 Tortona – dir. Novi Ligure.

colline del Gavicolline del Gavi
Panorama colline del Gavi (E. Lanzetti)

Quando andare a Gavi e gli eventi

I periodi migliori per visitare le colline del Gavi sono la primavera, fine estate e autunno, soprattutto in concomitanza con la vendemmia e le feste dedicate al vino. Da alcuni anni, intorno alla metà di maggio si tiene la manifestazione Gavi Città Aperta, in cui i cortili di alcuni palazzi storici del centro vengono aperti al pubblico per visite guidate.

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L’evento più noto, invece,  è Di Gavi in Gavi (cartellone di eventi da giugno a settembre), manifestazione enogastronomica itinerante nel centro storico del borgo, alla scoperta del Gavi DOCG e delle specialità della tavola di queste colline a due passi dal mare.

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