L’alba infiamma di sfumature arancioni e rosa la catena The Remarkables, mentre qualche intrepido è già lì ad ammirare lo spettacolo dalla vetta del Ben Lomond, conquistata dopo aver percorso il sentiero di notte. Per le strade il calpestìo degli escursionisti si mescola al suono dei gabbiani dal becco nero e nell’aria l’odore del caffè anticipa un’altra giornata eccitante. È il risveglio di Queenstown, città della regione dell’Otago, sull’isola meridionale della Nuova Zelanda, la capitale degli amanti dell’avventura.
Viaggio avventura in Nuova Zelanda
Dai sorrisi e dall’energia che sprizza tra la popolazione si percepisce subito la lungimiranza di una comunità che già dagli anni Cinquanta ha puntato su un turismo active senza mai smettere di dialogare e di innovarsi, trasformando il proprio territorio in una delle mete più amate in patria e nel mondo.
Una scelta che ha portato la cittadinanza e gli enti locali a un pionieristico cambio di passo. “Nel 2022 abbiamo lanciato un programma di turismo rigenerativo che va oltre la sostenibilità”, spiega Amanda Tutton, tra le responsabili di Destination Queenstown, organizzazione turistica regionale. “L’obiettivo è creare un’economia circolare a emissioni zero, entro il 2030”.
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Alla scoperta di Queenstown
Difficile annoiarsi in questa città dal cuore audace e dall’anima artistica. Nel centro storico, tra i negozi colorati si avvertono i profumi dei piatti fusion preparati con prodotti a chilometro zero, mentre all’incrocio tra Shotower street e Camp street l’elenco di esperienze da fare, segnate sulle lavagne, continua ad allungarsi.
Queenstown Garden
Una passeggiata mattutina al Queenstown Garden, dove il profumo dolce e legnoso dei maestosi abeti Douglas si mescola alle note speziate delle querce e alla freschezza delle altre conifere, regala un piacevole momento di relax prima di immergersi nel flusso delle diverse attività.
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In vetta con la Skyline Gondola
Si inizia salendo a Bob’s peak con la Skyline Gondola. Dalla vetta si osserva la città adagiata sulle sponde del lago Wakatipu, il più lungo della Nuova Zelanda (80 chilometri), mentre le montagne brillano ai raggi del sole. Qui il tempo scorre veloce tra passeggiate, sfide sulla pista da slittino da strada, un volo adrenalinico in parapendio e, infine, la discesa con la zipline più ripida del mondo di Ziptrek Ecotours, prima azienda a impatto zero della città.
In jet boat sullo Shotover river
Dal cielo si passa all’acqua tra i flutti del jet boat, il motoscafo a reazione che sfreccia sfiorando le pareti del canyon dello Shotover river. Un’attività che oggi necessita di combustibili fossili, ma che, grazie alle ricerche della visionaria ditta Shotover Jet di proprietà della tribù Māori Ngāi Tahu, presto funzionerà a energia elettrica.
Gita su un battello di 110 anni
Alla banchina del porto attende sbuffante la TSS Earnslaw, la Dama del Lago, l’unica nave passeggeri a vapore ancora in funzione nell’emisfero meridionale. Solca le acque da 110 anni, prima come servizio di trasporto per le fattorie circostanti, oggi per accompagnare i turisti alla Walter Peak High Country Farm. (tel. 0064.32.49.60.00). Durante la traversata il paesaggio si trasforma in una tela di montagne maestose e cieli blu. A bordo, tra legni lucidati e vetri attraversati dal sole, il rombo del motore e il fischio della sirena risuonano evocando ricordi di un’epoca d’oro.
Giunti a destinazione si assapora il buffet con le ricche proposte di gastronomia neozelandese. Privo di una cucina tradizionale, il Paese ha saputo valorizzare i prodotti locali, assorbendo le influenze della sua società multietnica e sperimentandone la fusione in un patrimonio culinario innovativo. La fattoria nasce però come allevamento di pecore per produrre la rinomata lana merino e la tosatura è una delle attività più importanti, per la quale vengono organizzate perfino gare dedicate. Peter Hamilton, addestratore di cani da pascolo e tosatore, mostra con orgoglio la sua maestria in questa pratica, ma ancora di più il rapporto con i suoi tre cani Skye, Spree e il vecchio Sprite. “Presi il mio primo compagno Sprite all’età di 12 anni, siamo cresciuti insieme e ancora oggi lavora con me seguendo gli altri due da bordo campo come fosse un allenatore”.
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Pedalare sui sentieri del Queenstown Trails
Fuori dalla città si sviluppa il dedalo di sentieri cicloturistici del Queenstown Trails, un progetto iniziato nel lontano 2002 da una visione condivisa da tutta la comunità. I primi dieci anni servirono per ideare il sogno, raccogliere i fondi e porne le fondamenta. Ma grazie alla tenacia degli abitanti, di enti pubblici e attività private, il 18 ottobre 2012 la prima bicicletta inaugurò il percorso.
Oggi questa iniziativa è tra i principali volani dell’economia locale, oltre a un esempio virtuoso di turismo lento che ha ispirato altre realtà simili in Nuova Zelanda e nel mondo. La rete di 140 chilometri si snoda in tutto il bacino del Wakatipu, collegando Queenstown, Arrowtown e la regione vinicola di Gibbston. Proprio quest’ultima è al centro dell’esperienza Bike The Wineries, proposta dalla pioniera Around the Basin di Steve Norton, che ha colto fin da subito la potenzialità di questi sentieri e creduto nel progetto.
In sella sul percorso Arrow River Bridges Trail
Si parte da Arrowtown, pittoresca cittadina un tempo fiorente centro minerario. Buckingham Street, la via principale, sfoggia con orgoglio le case restaurate dei cercatori d’oro di fine ‘800, oggi abitate da caffè e negozi di artigianato eccellenti, dove perdere piacevolmente qualche ora. Il percorso Arrow River Bridges Trail inizia dallo storico Dudley’s Cottage, presso l’insediamento cinese poco distante dal centro.
Qui, sulla sponda destra del fiume parte un sentiero abbracciato dai salici, che con le loro fronde sfiorano l’Arrow. Per quasi tutti i 13 chilometri di itinerario si segue il corso d’acqua mutevole, a volte tranquillo, spesso impetuoso su rocce e scogliere per poi allargarsi fino a pozze limpide.
Attorno, lungo la strada di campagna di Whitechapel, si scorgono pittoreschi cottage e cavalli al pascolo mentre si attraversa il ponte sospeso Southern Discoveries. Al Knights Family Underbridge il fiume Arrow si getta impetuoso nella gola sottostante. E all’Edgar Bridge, ponte in acciaio lungo 80 metri dedicato a pedoni e biciclette, si apre lo scenario sospeso sulle Arrow Gorge.
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Tra le vigne della Gibbston Valley
Giunti allo storico Kawarau Bridge, famoso per essere il luogo di nascita del bungee jumping, l’aria di montagna al sapore di timo lascia spazio al dolce profumo delle vigne della Gibbston Valley, l’area vinicola ad altitudine più elevata della regione. Fu proprio l’esperto viticoltore Romeo Bragato (1858-1914), a cui oggi in Nuova Zelanda è dedicato il Romeo Bragato Wine Awards, a indicare la zona lungo le sponde del fiume Kawarau come una tra le migliori del Paese. Con il suo clima continentale e arido, i terreni sassosi ma ricchi di minerali, l’Otago Centrale è infatti tra le zone più difficili al mondo per la viticoltura. Ma anche tra le più particolari in cui far crescere il Pinot Noir (70 per cento della produzione), che qui acquista toni e sapori davvero unici, con vini dal colore molto intenso e dal marcato gusto fruttato.
Giunti alla Gibbston Valley si inizia la caccia al vino migliore. In soli 10 chilometri si susseguono diverse aziende vinicole, tra cui la Gibbston Valley Winery, la più antica dell’Otago, con la grotta per la decantazione e la conservazione dei vini più grande della Nuova Zelanda. “I nostri Pinot Noir sono molto più sottili e scorrevoli e con note meno fruttate, grazie alla posizione elevata e al clima fresco di questa subregione”, racconta Michelle Kirkpatrick, responsabile delle vendite.
E mentre si degusta un rosè accompagnato da una selezione di formaggi locali nel clima fresco della grotta, aggiunge: “Abbiamo anche una selezione di vini prodotti con uve coltivate nelle zone di Bendigo e monte Pisa che, grazie ai microclimi dell’Otago Centrale, risultano essere più corposi e fruttati”.
Una pausa meritata
Esiste una parte dell’Otago Centrale dove l’adrenalina lascia spazio al relax. Da Queenstown si percorre la panoramica Crown Range Road, la strada più elevata della Nuova Zelanda, che salendo a zig zag raggiunge il punto più alto (1.121 m). Qui la vista su Frankton e il bacino del Wakatipu è difficile da dimenticare.
Poi, il percorso scende lungo la valle di Cardrona attraversando un tappeto di terreni agricoli, tra la Crown Range e la Criffle Range, fino a raggiungere Wānaka, la sorella calma di Queenstown. Il ritmo rallenta e il territorio si scopre un passo alla volta. All’alba la passeggiata lungo il Millennium Track incontra il salice reso popolare dai social con il soprannome That Wānaka Willow: cresce solitario nel lago di Wānaka, mentre intorno tutto invita a sedersi e a meditare.
Da Queenstown l’asfalto serpeggia su e giù per le sponde frastagliate del lago Wakatipu e il suo impercettibile respiro vitale. Un raro evento idrologico chiamato sessa alza il lago di 20 centimetri ogni 27 minuti, ma è più romantico associare il fenomeno al soffio di Matau, il gigante che, secondo la leggenda Māori, dormirebbe sotto le sue acque.
L’ultimo avamposto della civiltà è Glenorchy, piccolo villaggio rustico, porta per i cammini più belli della Nuova Zelanda.
A venti chilometri, mentre i terreni agricoli lasciano il posto alle foreste di faggi, si trova Paradise. Alcuni dicono che il nome sia dovuto al suo fascino naturale, altri alla Casarca del paradiso, una specie di anatra che vive nella zona.
Nessuno lo sa, ma seduti ad ammirare il suo paesaggio, riecheggiano tra le montagne le parole di Sir Ian McKellen (Gandalf ne Il Signore degli Anelli di Peter Jackson): “Questa è la Terra di Mezzo che avevo sempre immaginato”.
Itinerari da sogno in Nuova Zelanda
Mildford sound. Partendo da Queenstown al mattino presto, attraverso tunnel e panorami strepitosi si raggiunge il fiordo di Mildford Sound. Non bastano gli aggettivi per descrivere questo paesaggio onirico, con scogliere a picco sul mare ricoperte da vegetazione e centinaia di cascate che dalle montagne si gettano nelle acque scure del fiordo. L’offerta per questa escursione, transfer più crociera, è proposta da Real NZ.
Trekking in paradiso. Glenorchy è la porta dei cammini più spettacolari della Nuova Zelanda. Da qui parte il Routeburn Track, una delle Great Walks più belle del Paese e avventura alpina per eccellenza. L’itinerario di 4 giorni attraversa valli scolpite nel ghiaccio e le maestose vette delle Alpi meridionali/Kā Tiritiri o te Moana, collegando i Parchi Nazionali di Mount Aspiring e Fiordland, entrambi Patrimonio Unesco. Per chi desideri una guida, l’associazione di riferimento è Ultimate Hikes.
Come arrivare in Nuova Zelanda
l In aereo: Queenstown è la porta di accesso per la regione del Central Otago. L’aeroporto cittadino offre collegamenti nazionali con Auckland, Wellington e Christchurch grazie ad Air New Zealand (airnewzealand.co.nz) e Jetstar (jetstar.com/au/en). Con l’Australia i collegamenti da Melbourne, Brisbane e Sydney sono garantiti da Jetstar, Virgin Australia (virginaustralia.com/eu/en) e Qantas(qantas.com/it/en). Quest’ultima compagnia fornisce un servizio in codeshare con Emirates (emirates.com/it) che permette un volo con due scali dall’Italia da 2.000 € a/r. Altri voli dall’Italia per la Nuova Zelanda con uno scalo sono forniti da Cathay Pacific(cathaypacific.com), Air China (airchina.it), Singapore Airlines (singaporeair.com), Qatar Airways (qatarairways.com) e da 2.500 € a/r.
Cosa sapere prima di partire per la Nuova Zelanda
Clima. Semicontinentale, con estati calde e inverni freddi. Il sud della regione è più secco e siccitoso, con inverni più rigidi ed estati afose che possono raggiungere i 35° C. A Queenstown e nel nord dell’Otago il clima è più temperato, con precipitazioni abbondanti e temperature medie massime di 20° in estate e 9° in inverno.
Quando andare. Si consigliano la primavera e l’autunno, caratterizzati da climi freschi e un minor numero di visitatori, ma la scelta del periodo dipende anche dalle esperienze che si vogliono provare. L’estate è ideale per escursioni e attività acquatiche grazie alle temperature elevate, tuttavia è la stagione con la maggiore affluenza di turisti. I mesi freddi, invece, sono indicati per chi pratica sport invernali.
Valuta. Dollaro neozelandese (NZD). 1 euro = 1,70 NZD.
Lingue ufficiali. Inglese e māori.
Fuso orario. +10 ore durante l’inverno australe e l’estate europea; +12 ore durante l’inverno europeo e l’estate australe.
Documenti. Passaporto con validità di almeno 3 mesi e New Zealand Electronic Travel Authority (NZeTA), che è valido 2 anni e costa dai 17 ai 23 NZD (10-13,50 €), oltre all’International Visitor Conservation and Tourism Levy 35 NZD (20,54 €).
Guida. È a sinistra. Serve la patente internazionale o la traduzione inglese certificata di quella italiana. Il noleggio auto è consentito dai 21 anni.
Dogana. Controlli severi per medicinali e prodotti di origine animale/vegetale (customs.govt.nz).
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