Montjuïc è forse il quartiere che meglio di ogni altro incarna la passione di Barcellona per i cambiamenti. Colle in riva al mare da cui si dominano, oltre alla città, la costa e l’entroterra fin oltre la Serra de Collserola, ha mutato pelle molte volte nel corso dei decenni. Lo si può apprezzare da diverse prospettive, ognuna a suo modo sorprendente.
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Cosa fare e cosa visitare a Montjuïc
Il quartiere di Montjuïc si scopre un passo alla volta, aggirandosi fra Plaça de Espanya e la Ciutat del Teatre, Avinguda Miramar e l’Anella Olímpica.
Un mix di avanguardia e monumentalità in cui convivono il Razionalismo di Mies van der Rohe, il trionfalismo degli edifici costruiti durante il Noucentisme -movimento architettonico catalano di inizio Novecento, successivo e contrapposto al Modernismo- e le linee avveniristiche di un’archistar dei nostri giorni come Santiago Calatrava.
Il tutto immerso nel verde.
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Le principali piazze del quartiere Montjuïc
Plaça d’Espanya
Si può partire alla scoperta del quartiere da Plaça d’Espanya, da raggiungere in metropolitana. Non è solo una questione di comodità: sbucando in superficie si coglie bene tutta la grandeur del progetto.
A cominciare dalla piazza stessa, ornata al centro dalla monumentale Fontana dei Tre Mari di Josep Maria Jujol, uno dei più stretti collaboratori di Antoni Gaudí, abbellita da sculture in marmo che rappresentano Ebro, Tago e Guadalquivir, i principali fiumi di Spagna.
L’attuale sistemazione dello spazio pubblico risale agli anni dell’Esposizione Universale del 1929, di cui costituiva una sorta di enorme vestibolo a pianta circolare.
L’unico edificio preesistente è la plaza de toros Las Arenas, inaugurata nel 1900 e trasformata in tempi recenti in un grande centro commerciale.
Il segno più visibile della ristrutturazione, che per fortuna non ha alterato l’esterno originale in stile neomudéjar, è l’aggiunta di una grande cupola coronata da un mirador.
Ma su questo lato della piazza le viste più belle si godono da The Clock Terrace, il rooftop bar del vicino hotel Catalonia Barcelona Plaza.
Sul versante opposto, due torri in stile veneziano incorniciano l’accesso all’Avinguda Reina Maria Cristina, che ospita i padiglioni dell’attuale Fiera di Barcellona. La vocazione espositiva dell’area, evidentemente, si è mantenuta nel tempo.
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Plaça Carles Buïgas
L’Expo del 1929 fu la prima a essere progettata su un terreno in pendenza. Per raggiungere un’altra delle sue eredità bisogna quindi arrampicarsi fino a Plaça Carles Buïgas. Qui sgorga la Font Màgica, un’altra fontana monumentale progettata dall’ingegnere cui è dedicata la piazza in collaborazione con i tecnici della società Westinghouse.
Trascorrere la serata tra le luci di Montjuïc
La sera, suggestive coreografie di acqua e luce radunano ai piedi di Montjuïc centinaia di spettatori.
Per ridurre i consumi, di recente i led hanno sostituito l’illuminazione classica e viene utilizzato un sistema di ricircolazione dell’acqua freatica. Svetta sull’area il Palau Nacional.
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Visitare i musei di Montjuïc
Museu Nacional d’Art de Catalunya
Restaurato da Gae Aulenti, il Palau Nacional ospita il Museu Nacional d’Art de Catalunya (MNAC), che raccoglie le più belle collezioni di arte romanica e gotica della regione. Nonché capolavori di epoche successive, dai dipinti di Pedro Berruguete ed El Greco alle opere di Tintoretto e Velázquez.
Da non trascurare, poi, le sezioni di arte moderna e gli affreschi di Josep Maria Sert, autore dei murales del Rockefeller Center di New York.
Notevole anche la vista che si gode già dallo spiazzo davanti all’ingresso (ma per avere una panoramica a 360 gradi su tutta la città bisogna salire sulle terrazze del palazzo).
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Montjuïc museo a cielo aperto
Varie sculture ornano la scalinata monumentale di accesso al Museu Nacional d’Art de Catalunya e l’area circostante, come il portale Feníxia firmato da Sílvia Gubern (1992).
È l’avanguardia di una schiera di oltre 150 installazioni sparse su tutta la collina: un’intelligente scommessa a favore dell’arte negli spazi pubblici che fa di Montjuïc un eccezionale museo all’aperto.
Non lontane e interessanti sono anche le collezioni della Fundació Fran Daurel, le sculture a cielo aperto e le mostre temporanee allestite in diverse gallerie. E d’estate vale una visita Plaça Mayor dove si tengono alcuni dei migliori concerti della città.
Visitare i palazzi di Montjuïc
Palauet Albéniz
Intorno al Mnac, immersi nel verde dei boschi e dei giardini, si trovano sparpagliati altri edifici costruiti per l’Expo 1929.
Per il Palauet Albéniz l’architetto Juan Moya si ispirò ai severi moduli costruttivi dell’Escorial: del resto, fu progettato per ospitare i sovrani di Spagna in visita a Barcellona. All’interno, fra l’altro, spiccano gli affreschi di Salvador Dalí (1970).
Palau de les Arts Gràfiques
Il Palau de les Arts Gràfiques, invece, è oggi sede del Museu d’Arqueologia de Catalunya (Mac).
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Visita alla Ciutat del Teatre di Montjuïc
Ma l’idea più riuscita è stata creare sulle pendici di Montjuïc una Ciutat del Teatre.
Così, intorno a Plaça de Margarida Xirgu, grande attrice catalana che aveva lavorato con Federico García Lorca, si è creato uno splendido circuito costituito dal Teatre Lliure e dal Teatre Mercat de les Flors. Entrambi occupano gli edifici dell’antico Palau de la Agricoltura, totalmente ristrutturati e dotati di una tecnologia scenica all’avanguardia.
E c’è anche il moderno Institut del Teatre, centro multidisciplinare dedicato alla formazione dei giovani nelle arti dello spettacolo.
Da ammirare, nel Teatre Mercat de les Flors, invece, l’audace cupola di rivestimento realizzata nel 1986 dall’architetto maiorchino Miquel Barceló.
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Monumenti e luoghi simbolo di Montjuïc
Il Teatre Grec e i suoi festival
Proprio di fronte al Museo archeologico, sfruttando in modo geniale lo sventramento di una parte della montagna, dov’era un’antica cava di pietra, fu costruito -sempre nel 1929- il Teatre Grec, che può accogliere quasi duemila spettatori.
Ispirato alle strutture classiche, è la sede principale del festival omonimo di teatro, musica e danza che anima le notti estive di Barcellona.
L’Estadi de Montjuïc e la sua porta Marató
L’ultimo dei grandi edifici dell’Expo è l’Estadi de Montjuïc, anello di congiunzione ideale tra il grande evento del 1929 e le più recenti Olimpiadi del 1992: in quell’occasione fu trasformato in Estadi Olímpic (alla sua progettazione lavorò, fra gli altri, l’italiano Vittorio Gregotti).
L’accesso principale all’impianto, la porta Marató, è ornata da due famosi gruppi scultorei di Pablo Gargallo: Els Genets e Els Aurigues Olímpics. Esattamente sul lato opposto si può visitare la Galería Olímpica, museo di quei Giochi.
Il Palau de Sant Jordi
Lì vicino spicca l’architettura del Palau de Sant Jordi, firmato dall’archistar Arata Isozaki.
Come palazzetto dello sport non teme confronti, e neanche come luogo per celebrare spettacoli, concerti e grandi meeting: non solo l’interno è dotato di meccanismi che permettono di adattarlo alle esigenze più diverse, ma chi l’ha costruito ne ha curato l’acustica come se si trattasse di un teatro.
E così hanno cantato qui in condizioni ottimali, fra gli altri, gli Iron Maiden e gli U2, Lady Gaga e Bruce Springsteen.
Davanti alla struttura si leva Utsuroshi (Cambiamento), una piccola selva di alberi di metallo e cemento armato, opera della scultrice giapponese Aiko Miyawaki. Sulla spianata appena più in basso svetta la Torre de Comunicaciones di Santiago Calatrava, dall’inconfondibile silhouette in acciaio bianco che riproduce l’inclinazione dell’asse terrestre.
Per i Giochi olimpici furono ristrutturate anche le Piscines Bernat Picornell. Dotate di moderni impianti idraulici e di un parcheggio con pannelli ad alimentazione solare, rappresentano uno dei molti esempi di architettura sostenibile di cui Barcellona è pioniera nel mondo da almeno trent’anni.
Poble Espanyol, la Spagna in miniatura
Assieme alla Font Màgica, la principale attrazione turistica lasciata alla posterità dagli ideatori dell’Expo del 1929 è il Poble Espanyol.
Piacerà ai bambini e ai reduci da un tour nel Paese, che si divertiranno a riconoscere i luoghi che hanno appena visitato.
L’idea di ricostruire la Spagna in miniatura venne ai pittori Miquel Utrillo e Xavier Nogués. Una muraglia su cui si aprono tre porte -la principale riproduce la Puerta de San Vicente di Ávila – circonda una superficie di quasi 50 ettari, con una grande piazza in stile castigliano al centro, una ventina di strade e 117 edifici.
Il tutto è diviso in sei quartieri, ispirati ad altrettante aree geografiche: aragonese, galiziana, basco-navarra, castigliano-extremeña, andalusa e catalano-valenziano-baleare. Ognuna racchiude i gioielli architettonici di queste terre: campanili romanici, torri mudéjar, casette bianche.
Al di là del sapore kitsch della ricostruzione, il complesso vale una visita anche solo per fare acquisti: dal 1997 è infatti diventato una sorta di ciutat dels artesans, spazio con botteghe e scuole intese a dare impulso all’artigianato di qualità.
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Itinerari culturali a Montjuïc
Sulle tracce di Joan Miró
Tre importanti edifici completano la mappa dell’offerta culturale di Montjuïc, i soli a non avere un rapporto diretto con Expo e Olimpiadi: la Fundació Joan Miró, l’ex Fábrica Casaramona, oggi sede del centro socio-culturale CaixaForum Barcelona, e il Castell de Montjuïc.
Quando negli anni Settanta Joan Miró e l’architetto Josep Lluís Sert (nipote del pittore Josep Maria), scelsero quest’area per costruire quello che sarebbe diventato uno dei musei più visitati di Barcellona, Montjuïc versava in condizioni di abbandono assoluto.
Ciò che evidentemente piacque ai due creativi era la posizione: un balcone a ridosso del centro, da cui si gode una splendida vista sulla città; addirittura, il luogo mitico della sua fondazione.
Sert si occupò dell’edificio, Miró donò le sue opere. L’imponente fondo museale, che comprende i quaderni di appunti dell’artista, consente di seguirne passo dopo passo l’evoluzione, dalle prime opere influenzate dal Fauvismo e dal Cubismo fino alla produzione più recente.
L’edificio è un bell’esempio di Razionalismo mediterraneo integrato perfettamente nel paesaggio. Un po’ come nelle case di Ibiza che tanto piacquero a Le Corbusier, nuovi corpi possono essere aggiunti (e due, in effetti, lo sono stati) per aumentarne la capienza.
Visita alla Fabbrica tessile Casaramona
Il più recente dei grandi interventi che stanno trasformando Montjuïc in un’area privilegiata della città, sinonimo di tempo libero, sport e cultura, è frutto di un altro geniale restauro.
Quello della Fabbrica tessile Casaramona, opera dell’architetto Josep Puig i Cadafalch (1911).
Trasformata nel 2002 in centro socio-culturale polivalente, si è subito collocata nella Top 10 dei migliori spazi espositivi cittadini.
In programma cicli di conferenze sempre di alto livello e mostre temporanee in cui si possono ammirare anche le interessantissime opere della collezione di arte contemporanea della Fundació laCaixa.
Si accede all’interno attraverso il grande cortile bianco scavato sotto il livello della strada: anche questo progetto è firmato da Arata Isozaki.
Sua anche la pensilina di vetro e acciaio a forma di albero collocata all’ingresso dell’edificio.
Poi, nella hall, si possono ammirare il murale di grandi dimensioni che l’artista nordamericano Sol LeWitt ideò proprio per CaixaForum e la struttura al neon che Lucio Fontana realizzò per la Triennale di Milano nel 1951.
Il Castell de Montjuïc
Ultima tappa dell’itinerario culturale è il Castell de Montjuïc, fortezza militare che domina il porto. Le fonti danno notizia di un castello eretto in questo luogo già nell’XI secolo, ma è probabile che esistessero torri di avvistamento anche in epoche più remote.
Associato a momenti assai difficili della storia cittadina -i bombardamenti sulla popolazione civile ordinati dai generali Espartero e Prim fra il 1842 e il 1843 e la fucilazione del presidente della Generalitat Lluís Companys durante il franchismo – è oggi uno dei luoghi più visitati da turisti e barcellonesi, che dai suoi bastioni possono godere di magnifiche viste sul porto e sulla città.
A spasso nel verde del Parc de Montjuïc
Ma la collina è anche il polmone verde di Barcellona. Tutto il Parc de Montjuïc meriterebbe di essere esplorato a passo lento.
Il Jardí Botànic
Tre sono i must, considerate la varietà e l’eccezionalità della loro vegetazione. In primis il Jardí Botànic, che raccoglie la flora delle cinque regioni del mondo con clima “mediterraneo”, dalla California al Cile, dal Sudafrica all’Australia, oltre naturalmente alle aree bagnate dal Mare Nostrum.
Il Jardí Botànic Històric
Nascosto nelle cavità di una delle antiche pietraie del Montjuïc, con un salto termico di quattro gradi fra l’ingresso e il fondo, si trova il Jardí Botànic Històric, piccolo giardino romantico il cui microclima umido alimenta un’abbondante flora eurosiberiana.
I Jardins de Mossèn Costa i Llobera
Evocano invece i paesaggi dei film western i Jardins de Mossèn Costa i Llobera, regno di cactus e altre piante grasse che si affacciano sul lato meridionale della collina (meglio evitare la visita nelle ore calde).
Nel 1987 il New York Times li incluse, forse esagerando un po’, tra i dieci giardini più belli al mondo.
Poi, per rientrare in centro, non lontano da qui si può prendere il Transbordador Aerie, progettata per l’Expo del 1929 e dal fascino ancora intatto, e planare sulla Barceloneta. O anche solo lanciare un ultimo sguardo verso il mare dal mirador della stazione prima di lasciare la collina. Ne vale comunque la pena.
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Muoversi in funivia a Montjuïc
Oltre alla funicolare Transbordador Aerie, altri due “trasporti alternativi” consentono di raggiungere (o lasciare) la collina di Barcellona.
Sono la Funicular de Montjuïc (fermata metro Paral.lel), che si arrampica fino a mezzacosta, e il Telefèric de Montjuïc(telefericdemontjuic.cat), da cui è possibile godere della vist sulla città mentre si sale al castello.
A piedi o di corsa lungo l’itinerario Montjuïc 360
Dall’inizio del 2023, anche senza essere maratoneti, è possibile esplorare la collina percorrendo gli 11 chilometri del sentiero PR-C 229 (dislivello 400 metri circa), progettato dalla Federació d’Entitats Excursionistes de Catalunya (Feec) in collaborazione con Foment Excursionista de Barcelona.
Conosciuto come Montjuïc 360, l’itinerario circolare parte dai Jardins de les Tres Xemeneies e tocca quasi tutte le principali attrazioni della montagna magica.
Mappa degli indirizzi dove dormire, mangiare, fare shopping nel quartiere Montjuïc
Dove dormire nel quartiere Montjuïc
Hotel Brummell
Delizioso hotel boutique con piscina, sauna, lezioni di yoga e bici a noleggio. Stanze spaziose arredate in modo originale. Web: hotelbrummell.brummellprojects.com – Prezzi: doppia b&b da 130 a 200 €
Hotel Miramar
Camere lussuose con vista mare, area wellness all’altezza. Web: hotelmiramarbarcelona.com – Prezzi: doppia b&b da 160 a 300 €
B-Hotel
Design minimalista in stanze spaziose con un occhio di riguardo alla sostenibilità. Lounge pool e rooftop bar da frequentare. Web: b-hotel.com – Prezzi: doppia b&b da 90 a 190 €
Hoter Catalonia Barcelona Plaza
Un classico di Barcellona, ristrutturato con gusto. Dal rooftop bar si gode la migliore vista su Plaça d’Espanya. Web: cataloniahotels.com – Prezzi: doppia b&b da 112 a 186 €
Ofelias Hotel
Design romantico e toni pastello con tocchi floreali, vicino alla metropolitana. Web: ofeliashotelbarcelona.com – Prezzi: doppia b&b da 140 a 300€
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Dove mangiare nel quartiere Montjuïc
Bodega Amposta
Cucina tradizionale di mercato in una taverna frequentata da gente del posto. Provare i piatti a base di carciofi e melenzane e i gamberi rossi alla griglia. Web: bodegaamposta.com – Prezzo medio: 30 €
Santamadre
In un angolo nascosto dietro la città del teatro, un locale senza pretese che propone carne, pesce e frutti di mare sempre freschissimi. I proprietari presentano i loro piatti con entusiasmo: seguirne i consigli è una buona idea. Prezzo medio: 30 €
The Clock Terrace
Cocktail eccellenti in uno dei rooftop bar di riferimento in città. Ideale al tramonto o la sera, per lo spettacolo della Font Màgica da postazione privilegiata. In estate si possono ordinare anche piatti del ristorante Kurai. Web: ebocarestaurants.com – Prezzo medio: cocktail 15 €
Kurai
Cucina giapponese reinterpretata in chiave mediterranea, anche piatti classici. Ambiente raffinato, cucina a vista. Web: ebocarestaurants.com – Prezzo medio: 40 €, menu degustazione 50 €
Petit Montjuïc
Localino che offre un’eccellente cucina mediterranea con tocchi algerini: da assaggiare il couscous. Il personale è molto gentile. Web: petitmontjuic.com – Prezzo medio: 20 €
Lascar 74
Ristorante peruviano per gli amanti del ceviche, con una buona scelta di cocktail a base di pisco (ma non solo) e ottimi vini. Web: lascar.es – Prezzo medio: 30 €
La Tasqueta de Blai
Fra i migliori di Barcellona per le tapas. Se è pieno, prendere l’asporto: ci sono bei giardini nei dintorni. Web: latasquetadeblai.com – Prezzo medio: 1,90 € a tapa.
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Cosa e dove comprare nel quartiere Montjuïc
ANOMALY_BCN
Dentro il recinto del Poble Espanyol -ma se si dichiara di essere interessati solo alla visita di questo negozio non è necessario pagare il biglietto – ecco uno dei negozi di abbigliamento sostenibile più originali in città. La parola d’ordine è naturalmente upcycling. Web: anomalybcn.com
FLOR KANELA
Disegno moderno e metodo artigianale in questo negozio-laboratorio di tessuti declinati in mille forme, dalle sciarpe ai paralumi. Web: florkanela.cat
MIRÓ SHOP
La creatività di Joan Miró declinata in prodotti di merchandising raffinati e originali, dai foulard coloratissimi ai giochi per bambini. Non mancano naturalmente i libri dedicati all’artista. Web: miroshop.fmirobcn.org
LAS ARENAS
I fan dei centri commerciali non possono mancare la visita a questa ex Plaza de toros. A parte i brand più conosciuti merita un’occhiata ECC Cómics, paradiso degli amanti dei fumetti. Web: arenasdebarcelona.com
Cosa visitare nel quartiere Montjuïc
Castell de Montjuïc
Imponente fortificazione difensiva a forma di stella. Il suo aspetto attuale risale al XVIII secolo. Magnifiche le viste sulla città. Web: ajuntament.barcelona.cat
arenasdebarcelona.com
Font Màgica
Inutile tentare di resistere allo spettacolo son et lumière che vi si celebra: è una delle esperienze preferite da chi viene in città. Web: barcelona.cat
Fundació Joan Miró
La collezione permanente raccoglie circa 11 mila pezzi, fra cui 217 pitture, 178 sculture, quasi tutta l’opera grafica e ottomila disegni. Web: fmirobcn.org
Mac
Chi voglia conoscere la storia remota della regione non può mancare il Museu d’Arqueologia de Catalunya, che conta su alcune “appendici” fuori porta a Girona, a Olèrdola, nella greco-romana Empúries e nell’iberica Ullastret per una passeggiata tra preistoria e Medioevo. Web: macbarcelona.cat
MNAC
Il Museu Nacional d’Art de Catalunya possiede una delle più importanti collezioni di dipinti medievali del mondo. Da non perdere la vista panoramica dalle terrazze. Web: museunacional.cat
Caixaforum Barcelona
Uno dei più interessanti esempi di Modernismo catalano restaurato di recente. Oggi ospita mostre e attività culturali di prim’ordine. Web: caixaforum.org/es/barcelona
Pavelló Mies van der Rohe
Costruito in vetro, acciaio e diversi tipi di marmo, il Padiglione della Germania, disegnato da Mies van der Rohe e Lilly Reich per l’Expo del 1929 è uno dei punti di riferimento dell’architettura del XX secolo per la purezza delle linee. Web: miesbcn.com
Fundació Fran Daurel
Importante collezione d’arte contemporanea spagnola: da Picasso a Plensa passando per Tàpies, Chillida o Barceló. Web: fundaciofrandaurel.com
Teatre Grec
Straordinario spazio scenico all’aperto ricavato da un’antica pietraia in occasione dell’Expo del 1929. Web: barcelona.cat/grec
Teatre Lliure
Assieme al Teatre Mercat de les Flors (mercatflors.cat) è uno deglli spazi scenici di riferimento in città. Web: teatrelliure.com
Jardins de Mossén Costa i Llobera
Ospita in poco più di tre ettari una collezione di specie che crescono nelle zone desertiche del pianeta.
Jardí Botànic
Una passeggiata tra la flora mediterranea del pianeta che cambia colore a ogni stagione. Web: museuciencies.cat
Jardí Botànic Històric
Il disordine naturale e selvaggio di questo giardino romantico conserva intatto il suo fascino anche grazie all’insolita ambientazione: le profondità di una vecchia pietraia. Ingresso gratuito. Web: museuciencies.cat
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