Viaggio in Sudafrica con i bambini: i parchi naturali

Paesaggi infiniti, spiagge dorate, un viaggio nella storia dell’apartheid attraverso i luoghi di Nelson Mandela e poi, soprattutto, parchi e riserve che fanno del Sudafrica una delle migliori mete per un safari. Un giorno vi potrete trovare faccia a faccia con elefanti e leoni, quello dopo con balene e pinguini. Una varietà che pochi Paesi al mondo possono vantare.

E poi la bellissima Cape Town, la Città Madre, sovrastata dall’iconica Table Mountain. Le città hanno elevati tassi di criminalità ma con i giusti accorgimenti non è difficile muoversi, in sicurezza, in questo meraviglioso Paese.

Viaggio in Sudafrica con i bambini: l’itinerario e le tappe

Il Sudafrica è perfetto per un viaggio in famiglia: le condizioni igieniche sono ottime, il cibo è sicuro e i safari sono semplici da organizzare in autonomia, con un’auto a noleggio (non è necessario avere un fuoristrada), e per questo molto più economici che in altre zone dell’Africa, ma non meno spettacolari.

Questo viaggio inizia da Johannesburg, con la visita di Soweto, township (baraccopoli) cuore della lotta all’apartheid. Poi il lungo viaggio in auto verso ovest con una tappa per ammirare la bellezza del Blyde River Canyon prima dell’arrivo nel Parco Nazionale Kruger, per qualche giorno di avventurosi safari. Da lì verso sud per lasciare il Sudafrica ed entrare in Eswatini, piccolo regno dove tra belle riserve e feste tradizionali si può entrare in contatto con la cultura Swazi.

animali nella savanaanimali nella savana
Lo spettacolo degli animali nella savana (ph: Gianmarco Alari)

Rientrando in Sudafrica, dopo una tappa nel Parco di Hluhluwe-Imfolozi per avvistare i rinoceronti, si raggiunge l’Oceano Indiano per un po’ di relax nelle meravigliose spiagge di sabbia finissima dell’iSimangaliso Wetland Park. Lungo la costa si prosegue fino a Durban per prendere un volo interno verso Port Elizabeth e iniziare la seconda parte del tour. Un safari nell’Addo Elephant National Park, per ammirare branchi di elefanti, prima di imboccare la spettacolare Garden Route fino ad arrivare ad Hermanus, deliziosa località ideale per un incontro ravvicinato con le balene.

Infine la bellissima Cape Town, con la visita a Robben Island (l’isola prigione di Mandela), il porto e la Table Mountain. E i suoi dintorni: la penisola del Capo con la bianchissima Boulders Beach, popolata dai pinguini, fino a raggiungere, attraverso una strada che regala scorci meravigliosi, l’estremità meridionale, il mitologico Capo di Buona Speranza.

Johannesburg

Per la maggior parte dei viaggiatori Johannesburg è solo un punto di passaggio, da qui si parte o si atterra e di solito la maggior parte dei turisti scappa subito, verso est per raggiungere il Parco Kruger. La città ha una bruttissima fama e la criminalità è alle stelle. Per chi decide di fermarsi qualche giorno è meglio affidarsi a tour guidati del centro (se ne trovano su GetYourGuide e anche su Airbnb), per vedere il quartiere di Maboneng con i suoi murales e i locali alla moda simbolo di una città che cerca di rifarsi una reputazione.

La casa di Mandela a SowetoLa casa di Mandela a Soweto
La casa di Mandela a Soweto (ph: Gianmarco Alari)

Girare da soli potrebbe essere pericoloso, anche di giorno, e imboccare la strada sbagliata potrebbe essere rischioso. Vale la pena fermarsi però per una visita di Soweto, la più grande township (baraccopoli) del Paese, luogo simbolo della lotta all’apartheid dove si possono visitare la casa di Mandela, oggi trasformata in un piccolo museo, e l’Hector Pieterson Momorial per capire meglio la storia di quei drammatici anni.

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Un buon modo per visitare e scoprire Soweto è farlo con un tour in bicicletta, accompagnati da persone del posto. Lebo’s Soweto Backpackers  offre uno dei servizi migliori: organizza tour in bici, a piedi o in tuk-tuk e offre anche delle sistemazioni pulite e confortevoli (prezzo medio 30/40 euro per una doppia). I pasti, con piatti tipici, sono a buffet e si possono mangiare intorno al fuoco nel bel giardino della struttura.

Blyde River Canyon

Blyde River CanyonBlyde River Canyon
Veduta sul Blyde River Canyon (ph: Gianmarco Alari)

Lungo la strada che porta al parco Kruger merita una tappa il Blyde River Canyon, il terzo più grande al mondo e una delle (tante) meraviglie naturali del Sudafrica.  La gran parte dei viaggiatori lo attraversa in auto con qualche tappa per ammirare il paesaggio nei punti panoramici lungo la via. Ma per chi ha tempo vale la pena fermarsi un po’ di più per qualche escursione lungo i numerosi sentieri, alloggiando in uno dei lodge della zona immersi nella natura (per esempio il Thaba Tsweni Lodge&Safaris) che ha belle ville con giardino e una vista spettacolare.

Safari nel Parco Nazionale Kruger

Il Parco nazionale Kruger è un viaggio dentro il viaggio, tappa imperdibile che regalerà un’avventura indimenticabile a tutta la famiglia e in particolare ai bambini. Il Kurger è attrezzatissimo e qui si può organizzare un safari in totale autonomia. All’interno del parco ci sono diversi campi dove poter alloggiare: sono gestiti dal governo, molto belli e con prezzi assolutamente ragionevoli (un cottage per 4 persone costa circa 150 euro a notte).

Il pernottamento è all’interno di bungalow e rondavel (delle specie capanne in muratura), essenziali ma molto piacevoli, dotati di cucina attrezzata, veranda e l’immancabile spazio per il brai, ovvero il barbecue, grande passione dei Sudafricani. In tutti i camp ci sono anche bar, ristorante, supermercato e, in alcuni, anche la piscina e la stazione di benzina. Gli alloggi dentro il Kruger vanno prenotati con largo anticipo sul sito ufficiale (sanparks.org) dove troverete tutte le informazioni utili su tutti i parchi del Sudafrica.

Coppia di zebre nel KrugerCoppia di zebre nel Kruger
Una coppia di zebre nel Parco Kruger (ph: Gianmarco Alari)

Per chi decide di visitare più parchi può essere conveniente acquistare una wild card (singola o famigliare) che consente di risparmiare sugli ingressi: anche in questo caso è possibile farlo dal sito ufficiale oppure all’entrata di qualsiasi parco. I camp aprono i cancelli all’alba e chiudono al tramonto, ed è obbligatorio rientrare entro gli orari previsti. Esplorare l’immenso parco con la propria auto è molto semplice, seguendo le strade asfaltate e le piste ben segnalate alla ricerca di animali. Non è possibile uscire dai tracciati stabiliti e non si può scendere dall’auto, tranne che nelle zone segnalate.

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Tutti i camp organizzano anche safari di gruppo in camion, all’alba o al tramonto, accompagnati da ranger esperti. C’è anche la possibilità di safari notturni o a piedi (i bambini più piccoli non sono ammessi). Per coinvolgere ancora di più i bambini in questa avventura nei negozi all’interno del campo si possono comprare un passaporto del Kruger da fare timbrare in ogni camp visitato o il libro degli avvistamenti sul quale appiccicare stickers per ogni animale visto e leggere al tempo stesso molte informazioni utili.
Nel Kurger si possono vedere i big five, ovvero i 5 grandi animali della savana (leone, elefante, leopardo rinoceronte e bufalo).

 leone nel Parco Kruger leone nel Parco Kruger
Un leone nel Parco Kruger (ph: Gianmarco Alari)

Quando visitare il Parco Kruger e in quanti giorni

Il Parco Kruger può essere visitato in tutte le stagioni ma il momento migliore è la nostra estate, il periodo più secco durante il quale è più facile avvistare gli animali (e il rischio malaria è più basso). Da novembre a febbraio è invece il momento più caldo e piovoso con la vegetazione al massimo splendore.

L’ideale è passare qualche giorno all’interno del parco, il nostro consiglio è almeno tre notti, pernottando in campi diversi e magari fermandosi per pranzo o colazione negli altri che incontrerete lungo la strada. Anche se le ore in auto sono molte ai bambini non peseranno affatto perché l’emozione di trovarsi faccia a faccia con gli animali e il gioco di doverli avvistare li terrà occupanti (in valigia non devono mancare un binocolo e una macchina fotografica con zoom).

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Tutte le strutture sono ben segnalate e orientarsi è molto semplice. Un’altra soluzione è quella di alloggiare all’esterno del Kruger ed entrare la mattina quando aprono i cancelli: ci sono moltissime soluzioni per tutte le tasche e anche fantastici lodge di lusso. Una bella esperienza, ma più costosa, è quella di passare qualche giorno in una riserva privata, sempre nei dintorni del Kruger.

Eswatini e Mlilwane Game Sanctuary

Donna Swazi in abiti tradizionali Donna Swazi in abiti tradizionali
Una donna Swazi in abiti tradizionali (ph: Gianmarco Alari)

Lasciando il Kruger e viaggiando verso sud vale la pena una tappa in Eswatini (fino al 2018 conosciuto come Swaziland, terra del popolo Swazi), un piccolo regno senza sbocchi sul mare, ultima monarchia assoluta dell’Africa. Anche qui si possono visitare spettacolari parchi come l’Hlane Royal National Park (dove vedere rinoceronti e leoni) e il Mlilwane Wildlife Sanctuary, una piccola e bellissima riserva senza predatori (ad eccezione dei coccodrilli), dove fare escursioni a piedi, in biciletta o a cavallo tra zebre, simpatici facoceri e antilopi circondati da un meraviglioso paesaggio.

È possibile alloggiare nel campo all’interno della riserva (si dorme in tradizionali casette ad alveare e nei bellissimi bungalow, cenando intorno al fuoco circondati dagli animali (sul sito biggameparks.org  si può prenotare e trovare informazioni su tutti i parchi del Paese).

È possibile organizzare visite nei villaggi locali per conoscere la cultura Swazi e se siete nel Paese tra la fine di agosto e l’inizio di settembre non perdetevi la festa dell’Umhlanga, un importante evento culturale tra i più famosi di tutto il continente, durante il quale centinaia di giovani donne provenienti da tutto il Paese si esibiscono in danze e balli in abiti tradizionali (per avere maggiori informazioni su questa cerimonia si può consultare il sito ufficiale del turismo in Eswatini thekingdomofeswatini.com)

Parco di Hluhluwe-Imfolozi

Lasciando Eswatini e andando in direzione sud verso le spiagge dell’oceano Indiano, si incontra il Parco di Hluhluwe-Imfolozi, la più antica riserva africana. Anche qui è possibile avvistare i ‘big 5’ e per molti questo parco è ancora meglio del Kruger perché più piccolo, ma con numerosi animali, e anche per la bellezza dei paesaggi. All’interno ci sono molti rinoceronti, neri e bianchi, e avvistarli non è difficile. Il parco ha una lunga rete di sentieri e le escursioni a piedi (anche di più giorni) sono un’esperienza unica.

iSimangaliso Wetland Park

La spiaggia di Cape VidalLa spiaggia di Cape Vidal
La spiaggia di Cape Vidal (ph: Gianmarco Alari)

Al confine con il Mozambico, con l’Oceano Indiano da un lato e una serie di laghi dall’altro, si estende il meraviglioso iSimangaliso Wetland Park, patrimonio dell’Umanità Unesco.  All’interno di questo enorme parco ci sono molti ippopotami, ma anche antilopi, zebre e rinoceronti.  Spettacolare la strada che conduce alla splendida e sconfinata spiaggia di Cape Vidal, con pittoresche dune di sabbia finissima che incontrano le onde dell’oceano (attenzione alle scimmie che arrivano in spiaggia per rubare cibo ai turisti!). Al largo della costa delfini e balene.

Qui si organizzano anche attività acquatiche come la pesca e le immersioni per ammirare la barriera corallina (nella parte nord del parco). Per accedere si paga un biglietto di ingresso, all’interno ci sono diverse sistemazioni, oppure la piccola cittadina di St. Lucia, all’estremità sud, è un’ottima base per esplorarlo: offre molte possibilità per il pernottamento (una soluzione è la Santa Lucia Guest House che ha alcune stanze in una bellissima villa) e diversi ristoranti per la cena. Qui, la sera è abbastanza frequente incontrare ippopotami per le strade. Si possono fare foto e video ma attenzione: non bisogna avvicinarsi perché può essere molto pericoloso.

Addo Elephant National Park

Un Cucciolo di elefante nell'AddoUn Cucciolo di elefante nell'Addo
Un cucciolo di elefante nell’Addo (ph: Gianmarco Alari)

All’interno di questo parco si resta a bocca aperta di fronte al numero di elefanti che si incontrano. Fermandosi con la propria auto vicino alle pozze del parco se ne vedono molti, e veramente da vicino. Ma ci sono anche bufali, zebre, facoceri e molti altri animali. Anche in questo caso il parco può essere esplorato in completa autonomia con la propria automobile, è possibile dormire all’interno, oppure poco lontano ci sono moltissimi alloggi di ottimo livello (un indirizzo da segnarsi a pochi chilometri è la Guest farm De Old Drift.

La Garden Route e lo spettacolo delle balene  a Hermanus

Lasciando l’Addo, si raggiunge la costa imboccando la strada che da Port Elizabeth arriva fino a Cape Town. Qui si incontra la spettacolare Garden Route, quasi 300 chilometri da Plettenberg Bay fino a Mossel Bay, tra colline, montagne, campi fioriti e spiagge meravigliose. Tra le varie località in cui fare tappa merita la deliziosa Knysna.

Proseguendo in direzione est un’altra tappa imperdibile è di la cittadina di Hermanus, considerata il posto migliore al mondo per il whale-watching dalla terraferma. Nel periodo che va da luglio a novembre centinaia di balene australi popolano le acque calde della costa e si possono vedere molto bene anche senza uscire in mare.

Un bella esperienza è pranzare al Bientang’s Cave Restaurant & Wine Bar (meglio prenotare per avere i posti migliori) dove, con un po’ di fortuna, si può mangiare con la balene a poche decine di metri. Per chi vuole ammirare questi meravigliosi cetacei ancora più da vicino, dal porto ogni giorno partono molti tour in barca: c’è l’imbarazzo della scelta (per non rovinare questa avventura meglio portare qualcosa per il mal di mare)

Cape Town

Le case colorate di Bo-Kaap a Cape TownLe case colorate di Bo-Kaap a Cape Town
Le case colorate di Bo-Kaap a Cape Town (ph: Gianmarco Alari)

Cape Town, sovrastata dalla maestosa Table Mountain, è considerata una delle città più belle del mondo. Ed è una delle più sicure del Sudafrica. La visita può cominciare dal Waterfront, il cuore storico del porto, oggi una sorta di centro commerciale pieno di negozi, locali e ristoranti. È uno dei luoghi più frequentati dai turisti.

Per scoprire la città si può camminare fino a Boo-Kap, il quartiere più fotografato della città con le sue case coloratissime. Imperdibile la salita sulla Table Mountain per una vista mozzafiato sulla città. Si può arrivare in vetta in funicolare oppure ci sono anche dei sentieri (meglio informarsi bene prima di scegliere questa opzione).

Tornati in città merita una visita il toccante District Six Museum, che racconta la storia del quartiere, un tempo vivace e multirazziale, poi spazzato via dall’apartheid. E per capire fino in fondo quegli anni drammatici non può mancare una visita guidata a Robben Island, l’isola prigione dove venne rinchiuso, tra gli altri, Nelson Mandela che qui rimase per ben 18 anni.

La cella di Mandela - Robben IslandLa cella di Mandela - Robben Island
La cella di Mandela a Robben Island (ph: Gianmarco Alari)

Oggi il luogo è Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco ed è possibile visitarlo con tour organizzati che partono dal Waterfront (meglio prenotare). Il viaggio in traghetto dura circa 30 minuti, poi il tour prevede un giro dell’isola a bordo di un bus e poi una visita guidata del carcere accompagnati da ex detenuti di Robben Island. A loro il compito di raccontare (in inglese) la terribile vita quotidiana nel carcere e di mostrare ai turisti la cella in cui era rinchiuso Mandela. Sicuramente uno dei momenti più emozionanti del viaggio.

La penisola del Capo Da Cape Town

Da Cape Town non può mancare un tour di un giorno lungo la penisola del Capo. Dopo aver lasciato la città, la prima tappa può essere la bellissima spiaggia di Muizenberg, con le sue cabine colorate da cartolina.  Proseguendo verso sud si arriva alla celebre Boulders Beach, piaggia paradisiaca abitata da una colonia di pinguini africani. L’ingresso è a pagamento e i pinguini si possono guardare da una terrazza, ma non si può andare in spiaggia.

Una buona alternativa è parcheggiare l’auto poco più avanti rispetto all’ingresso principale, in Bellevue Road, dove c’è un’entrata secondaria. Da lì si imbocca un bel sentiero di qualche centinaio di metri che conduce a Boulders Beach. Dopo aver salutato questi simpatici animali il viaggio può proseguire fino al famigerato Capo di Buona Speranza.

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Si trova all’interno di una riserva e per arrivarci si percorre una strada spettacolare al termine della quale si arriva al famoso cartello con le coordinate, che segnalano il punto più a sud della parte occidentale del continente africano (attenzione, quello più a sud di tutta l’Africa è infatti Cape Agulhas, circa 200 chilometri più a est). Oltre alla foto di rito dentro la riserva si possono fare bellissime passeggiate per ammirare il paesaggio.

Dall’estremo sud si torna quindi verso Cape Town, lungo un percorso che regala un gran finale al viaggio in Sudafrica. Per raggiungere la Città Madre infatti si percorre la Chapman’s Peak Drive, una strada sul mare tra le più spettacolari al mondo che unisce le due località di Noordhoek e Hout Bay.

Per accedere si paga un pedaggio, ma ne vale la pena: lo scenario a strapiombo sull’Oceano Atlantico è da sogno e si possono scattare foto meravigliose. Il modo perfetto per chiudere la giornata è fermarsi per una cena al tramonto nella pittoresca Hout Bay: il Mariner’s Wharf Harbour ha una bellissima terrazza con vista sulla baia) prima del rientro a Cape Town.

Info utili prima di partire: come organizzare il viaggio in Sudafrica con i bambini

Quando andare in Sudafrica

Questo itinerario è stato effettuato in agosto, in famiglia, con bambini al di sotto dei 10 anni. Il periodo coincide con l’inverno sudafricano (le stagioni sono invertite rispetto alle nostre), ma le temperature sono comunque miti ed è il periodo perfetto per un safari nel Kruger National Park, perché è la stagione secca ed è quindi più facile avvistare gli animali intorno alle pozze d’acqua.
A Cape Town è il periodo più piovoso e le temperature sono un po’ più basse, ma difficilmente sotto i 18 gradi. In sostanza, il Paese può essere visitato in qualsiasi stagione.

Documenti e vaccinazioni per visitare in Sudafrica

Per entrare in Sudafrica non serve il visto per soggiorni inferiori a 90 giorni e non ci sono vaccinazioni obbligatorie (è consigliata la profilassi antimalarica per il Kruger ma solo nel periodo che va da ottobre a marzo).
Inoltre, sebbene il viaggio aereo sia molto lungo, non c’è fuso orario e quindi non ci sono problemi di ambientamento.

Voli aerei e noleggio auto in Sudafrica

I costi dei voli dall’Italia verso Cape Town e Johannesburg sono più accessibili rispetto ad altre mete africane e muovendosi con un certo anticipo si possono trovare ottime offerte. L’ideale è prendere il viaggio di andata su Johannesburg e il ritorno da Cape Town (o viceversa) e poi prevedere un volo interno, visto che le distanze sono molto impegnative.

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Noleggiare un’auto in Sudafrica (attenzione, qui si guida a sinistra) è la soluzione migliore per gli spostamenti e per visitare i parchi: i prezzi sono buoni e nel Paese si trovano tutte le principali compagnie di noleggio internazionali e locali (su rentalcars.com si possono comparare le tariffe).
Prima di partire ricordate di stipulare una buona assicurazione che copra assistenza e spese mediche.
La moneta è il Rand sudafricano.

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