Viaggio a Sumatra nel Parco Gunung Leuser

C’è un gigante tra le fronde degli alberi che da secoli punteggiano la foresta pluviale di Sumatra, in Indonesia. È un maschio adulto di orangotango, intento a mangiare senza sosta dei colorati manghi selvatici. Più avanti, lungo il sentiero, rumoreggiano indisturbate decine di scimmie di Thomas, che osservano ogni piccolo movimento con occhi vispi e curiosi.

femmina di orangotango con un cucciolo Indonesiafemmina di orangotango con un cucciolo Indonesia
Una femmina di orangotango con un cucciolo. Questa specie condivide con l’uomo il 97 per cento del patrimonio genetico

Sumatra, la più grande isola dell’Indonesia

Ci si addentra nel fitto della giungla seguendo tracce difficili da individuare, condotti solo dall’esperienza delle guide locali. Tra le immense foglie è possibile scorgere variopinti draghi di Sumatra, aggrappati ai tronchi legnosi e immobili come statue nella densa umidità della foresta.

Circondati da tutta questa bellezza, non si può che rimanere a bocca aperta e con il naso all’insù. In lontananza, risuona come un tamburo il richiamo di un bucero, un uccello variopinto e con un grosso becco curvo, nascosto da qualche parte tra i rami.

Nel Parco nazionale di Gunung Leuser

Ci si trova nel nord dell’isola, la più grande dell’arcipelago indonesiano. Avvolta da basse nuvole di nebbia, si estende a perdita d’occhio una delle ultime foreste pluviali vergini del pianeta: il Parco nazionale di Gunung Leuser.

L’area ha un’estensione di quasi 8.000 chilometri quadrati e comprende una serie di ecosistemi differenti: dalle paludi di mangrovie all’alta montagna, fino a oltre 3.000 metri. Qui vivono 380 specie di uccelli, 194 di rettili e anfibi e 130 di mammiferi, e chissà quante sono ancora sconosciute.

Una meraviglia, inserita nel 2004 nel patrimonio Unesco in virtù della sua incredibile biodiversità. Un autentico reame incantato, che rappresenta l’ultima casa sulla Terra di uno dei più grandi primati esistenti: l’orangotango.

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maschio di orangotango nel fitto della giungla di Gunung Leuser maschio di orangotango nel fitto della giungla di Gunung Leuser
Esemplare maschio di orangotango nel fitto della giungla di Gunung Leuser

Orangotanghi, animali simbolo di Sumatra

Una volta gli orangotanghi erano diffusi nelle foreste di tutto il Sud-est asiatico, mentre oggi è possibile osservarli in natura solo a Sumatra e nella vicina isola del Borneo. Sono presto diventati star indiscusse del luogo e i turisti arrivano da tutto il mondo, sperando di poterli osservare dal vivo.

L’immagine dell’orangotango si ripresenta costantemente nella cittadina di Bukit Lawang, uno dei principali punti di accesso al parco. L’iconico primate è difatti al centro dall’artigianato locale, protagonista delle canzoni rurali e recentemente è stata addirittura costruita una grande statua all’ingresso della città che accoglie i visitatori.

L’uomo della foresta

Il suo nome significa, letteralmente, “uomo della foresta”: così è stato chiamato dai locali questo gigante dal pelo rossiccio. Un appellativo azzeccato: la specie condivide con l’uomo ben il 97 per cento del patrimonio genetico.

Un fatto è certo: tra tutti gli ominidi è uno dei più intelligenti, avendo mostrato ottima memoria e capacità di usare strumenti a proprio vantaggio. Per esempio, è solito impiegare pietre per rompere la frutta a guscio, rami per pescare termiti dall’incavo della corteccia o grosse foglie per proteggersi dalla pioggia durante i temporali tropicali.

Ha una vita totalmente arboricola: le grandi piante sono la sua casa e qui passa la maggior parte del tempo, sfruttando le sue lunghe braccia per spostarsi da un ramo all’altro. Altrettanto abilmente costruisce sulla cima degli alberi veri e propri nidi con rami e foglie, in cui trascorre la notte. Purtroppo la specie è in “pericolo critico” – così l’ha classificata l’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn) – a causa della forte riduzione dell’habitat naturale e del bracconaggio.

drago di Sumatra aggrappato ad un tronco nella foresta pluviale Indonesiadrago di Sumatra aggrappato ad un tronco nella foresta pluviale Indonesia
Un drago di Sumatra (Gonocephalus grandis), dalla magnifica cresta dorsale, nella foresta pluviale.

Nella giungla tra tigri, elefanti, orsi malesi, gibboni…

L’orangotango è la vedette, ma è in ottima compagnia. In quest’area protetta non mancano tigri ed elefanti, rinoceronti e orsi malesi, gibboni e macachi, varani e tartarughe.

Gunung Leuser è a tutti gli effetti un parco da record. Visitarlo vuol dire abbandonare la realtà per entrare in un dimensione un po’ magica e incontaminata. Le emozioni che si provano mentre si cammina circondati da milioni di forme di vita brulicante sono intense e spesso inattese.

L’eterno ciclo della giungla

Ovunque si posi lo sguardo c’è qualcosa che attira l’attenzione. Qui si percepisce chiaramente il veloce fluire dell’esistenza. Un fiore profumato sta sbocciando, mentre le lunghe file di termiti sono intente a smantellare un grosso ramo. Un denso strato di foglie e frutti in decomposizione ricopre il terreno, riempiendo l’aria di un intenso odore vegetale.

Tutto contribuisce a rinnovare l’eterno ciclo della giungla. Gli alberi, sfruttando il ricco sottosuolo, sono cresciuti a dismisura, quasi a voler riempire l’intero cielo con le loro fronde. Una ragnatela di liane scende dai rami, tendendosi nell’aria in ogni direzione.

scimmia di Thomas della regione di Sumatra Indonesia scimmia di Thomas della regione di Sumatra Indonesia
Una scimmia di Thomas, endemica dell’isola.

Iniziative a tutela del Parco Gunung Leuser

Tanta bellezza va preservata. Una delle principali esperte dell’inestimabile patrimonio di Sumatra è l’inglese Andrea Molyneaux, ricercatrice e autrice di articoli scientifici sulla conservazione dei primati.

Vive ormai da quasi 15 anni a Bukit Lawang e accompagna l’attività scientifica a programmi di educazione comunitaria per istruire i locali a proteggere il delicato ecosistema. “Il fulcro del mio lavoro è la biblioteca comunitaria a Tualang Gepang”, spiega Molyneaux, che in questo villaggio sul limitare della giungla insegna ai bambini la lingua inglese per comunicare con i turisti e i comportamenti adatti a proteggere la flora e la fauna.

La scienziata ha combattuto in prima linea per arginare lo sfruttamento turistico del parco. Dall’assenza di regole derivavano comportamenti profondamente sbagliati, come avvicinarsi a meno di dieci metri agli animali e nutrirli. Atteggiamenti vietatissimi oggi e che, se non fossero stati arginati, alla lunga avrebbero messo in grave pericolo la biodiversità del parco.


“Keep wildlife wild” per proteggere il Gunung Leuser

“Il motto della campagna è stato keep wildlife wild, con finalità di radicare nella comunità una serie di atteggiamenti volti alla tutela dei primati”, continua Molyneaux. Sono state delineate una serie di linee guida, basate sui dati della letteratura scientifica, che oggi si trovano su cartelli e opuscoli informativi all’ingresso del Parco.

Guesthouse Green Hill Bukit Lawang foresta pluviale Indonesia Guesthouse Green Hill Bukit Lawang foresta pluviale Indonesia
i bungalow di Green Hill Bukit Lawang letteralmente sprofondati nella giungla. Fra le particolarità della guest house, tutte le camere sono dotate di balcone con amaca, per un relax nella natura.

Trekking guidati nella giungla più remota

La ricercatrice gestisce anche una guest house nel cuore di Bukit Lawang, la Green Hill. Con la collaborazione di esperte guide locali offre la possibilità di trekking nella giungla, dalle aree più accessibili a quelle più remote, con percorsi di più giorni.

“Lo scopo della nostra attività è ridurre la pressione turistica sui sentieri più frequentati”, sottolinea ancora Andrea Molyneaux, “promuovendo trekking focalizzati non solo sugli orangotanghi, ma sull’intero patrimonio ambientale che Gunung Leuser può offrire ai visitatori”. Uno dei risultati più soddisfacenti raggiunto con lo sviluppo di nuovi percorsi turistici è stata la diminuzione del bracconaggio, un tempo molto diffuso proprio nelle aree meno battute della foresta.

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Oggi la guida escursionistica è diventata una delle professioni più ambite, soprattutto tra i ragazzi, perché offre migliori prospettive di vita e la possibilità di allontanarsi da lavori ben più ingrati nelle piantagioni e nelle raffinerie. Oltretutto, da una decina di anni l’accesso alla foresta è possibile solo se accompagnati da una guida ufficiale: i sentieri non sono segnalati in alcun modo, ma affidati unicamente alla memoria collettiva. La fitta vegetazione cela la strada da percorrere e se non fosse per l’esperienza degli accompagnatori locali sarebbe impossibile districarsi nel groviglio di liane e alberi che rende ogni passo uguale all’altro.

“Di solito iniziamo la nostra attività nel turismo prima ancora del compimento della maggiore età: in questo modo possiamo parlare con i visitatori e imparare l’inglese”, racconta Joe Sinuraya, neoguida di 25 anni con il sogno di costruire, un giorno, una propria guest house e proseguire gli studi di biologia all’università.

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Sunarto Kinol guida escursionistica trekking nella giungla di Gunugn Leuser IndonesiaSunarto Kinol guida escursionistica trekking nella giungla di Gunugn Leuser Indonesia
Sunarto Kinol, guida esperta del Parco di Gunung Leuser, durante un trekking nella giungla

“A fianco di un collega più esperto, poi, impariamo a conoscere i sentieri e i trucchi del mestiere”. Fra questi c’è sicuramente Sunarto Kinol, con oltre trent’anni di servizio alle spalle, considerato qui una vera e propria leggenda. Ha una cinquantina d’anni, ma la forza e l’energia di un ventenne. Nelle spedizioni indossa semplici scarpette di gomma nera e dei pantaloni corti: con questa elementare attrezzatura si muove veloce e silenzioso seguendo le tracce che si confondono nella giungla. Per lui non ci sono misteri, conosce i percorsi alla perfezione: dopotutto, la foresta è casa sua da quando era solo un ragazzino. E, proprio come allora, alla vista di ogni orangotango i suoi occhi si riempiono di gioia. Pur avendo già incontrato centinaia di esemplari, lo sguardo è rimasto quello della prima volta: può sembrare strano, ma basta incontrarne uno, anche solo una volta nella vita, per capire le ragioni di tanto entusiasmo.

villaggio di Bukit Lawang sul limitare del parco di Gunung Leuser Indonesiavillaggio di Bukit Lawang sul limitare del parco di Gunung Leuser Indonesia
Una veduta aerea del villaggio di Bukit Lawang, sul limitare del Parco di Gunung Leuser.

L’accoglienza è di casa a Bukit Lawang

Bukit Lawang è una cittadina dove l’uomo e giungla si incontrano. La vita scorre tranquilla e nulla appare troppo turistico. Si viene accolti dai locali con un sorriso spontaneo e l’immancabile welcome to the jungle, diventato ormai un vero e proprio slogan.

Lungo la via principale, Jalan Orangutan, si susseguono bar, colorati negozi di artigianato, guest house e hotel.

risaie nelle campagne di Bukit Lawang Indonesia risaie nelle campagne di Bukit Lawang Indonesia
La coltivazione del riso nelle campagne intorno a Bukit Lawang.

Un approdo sicuro

Le sponde del fiume Bohorok sono frequentate dai ragazzi del posto, che passano le loro giornate a tuffarsi nell’acqua e a inseguire le lontre. Il soggiorno è piacevole e lascia un ricordo dolce come il profumo dell’aria. I giorni hanno le stesse ore di luce durante tutto l’anno. Nelle mattine, spesso luminose, i raggi di sole accarezzano gli alberi dopo una notte umida al chiaro di luna: l’acqua così evapora, riempiendo la foresta di stralci di nebbia che interrompono con il loro candore l’ossessionante monotonia del verde.

Verso il tardo pomeriggio, invece, il cielo si copre di nubi scure che senza preavviso, com’è consueto ai tropici, scaricano piovaschi fragorosi al suolo. È il momento di fermarsi e ascoltare il picchiettio dell’acqua sulle coperture. Pura poesia.

La città è il fulcro delle attività e offre ai viaggiatori numerosi servizi, tutti raggiungibili comodamente a piedi. Durante il tragitto è facile essere circondati da macachi, che saltellano allegramente da un tetto all’altro delle case, e con un pizzico di fortuna non è raro avvistare un orangotango sul limitare della giungla.

Jungle Breakfast con banana pancake e frutta tropicale a Green Hill Bukit Lawang IndonesiaJungle Breakfast con banana pancake e frutta tropicale a Green Hill Bukit Lawang Indonesia
Il jungle breakfast con banana pancake e frutta tropicale servito nella guest house Green Hill Bukit Lawang.

Tra ristoranti, bar e piatti tipici

I ristoranti e i bar sono curati e molto caratteristici, con arredi artigianali in legno e la vista aperta sulla foresta pluviale. Qui domina la cucina indonesiana, su tutti il nasi goreng, pilastro portante della tradizione, tanto da essere stato inserito dal governo nella top five dei piatti tipici.

Il nome significa letteralmente riso fritto ed è, infatti, un piatto di cereale bollito che viene successivamente passato in padella insieme a un ricco condimento. Si distingue per il gusto leggermente affumicato e decisamente esotico, dovuto al tripudio di spezie ed erbe usate per cucinarlo. Bello, poi, che venga servito su ampie foglie di banano, accartocciate in modo da essere usate come piatto.

Altrettanto interessante e tipica è l’immancabile jungle breakfast, a base di deliziosi banana pancake, accompagnato dal profumato caffè di Sumatra e da macedonie di frutta fresca tropicale a chilometro zero fatte con ananas, frutto del drago, litchi e frutto della passione.

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