Immerso tra vigneti e uliveti, l’antico borgo medievale di Torgiano è uno dei più importanti centri vitivinicoli in Umbria e in Italia. Inserito tra “I borghi più belli d’Italia”, Torgiano è uno dei poli enoturistici più sviluppati nella regione insieme a Montefalco.
Dove si trova Torgiano
Torgiano si trova nel cuore dell’Umbria, in provincia di Perugia, a dieci chilometri di distanza dal capoluogo. Sorge sulla collina dove s’incontrano il Tevere e il Chiascio.
Cosa vedere a Torgiano
Torre Baglioni
Appena fuori delle antiche mura che fortificavano Torgiano svetta la Torre Baglioni. Il simbolo della città umbra è noto anche come “Torre di Giano”, in onore della divinità alla quale si fa risalire l’origine del centro abitato.
Omaggio alla nobile famiglia perugina Baglioni, fungeva da torre di guardia e fu costruita con lo scopo di controllare la Valle Tiberina, da Perugia a Deruta, e la Valle Umbra.
Piazza Baglioni
La storica piazza è delimitata dal Palazzo della Comunità e dal Palazzo Graziani-Baglioni. Le mattonelle in cotto, travertino e pietra serena disegnano grandi macine da olio. Sulla piazza si trova anche la fonte di Giano opera del ceramista Nino Caruso. È possibile osservare la composizione da più lati. Il dio bifronte rimanda, da un lato al Tevere, dall’altro al Chiascio.
Chiesa di San Bartolomeo
Nel centro storico sorge la chiesa parrocchiale di San Bartolomeo. Edificata all’interno delle mura nel XIII secolo dal Comune di Perugia, ha subito varie ristrutturazioni nel corso del tempo. La piccola chiesa presenta una sola navata con volta a botte e abside. I quattro altari che la compongono rinviano a un gusto architettonico settecentesco e sono sormontati da opere d’arte pittoriche e plastiche
Chiesa di Santa Maria nel Castello
La sua costruzione si fa risalire alla prima metà del Cinquecento. Realizzata in pietra e mattoni, si affaccia sull’elegante Via Garibaldi. Gli ingressi posti sulla facciata sono decorati da una nicchia, dove si trova affrescata una “Madonna con bambino”.
Chiesa di Santa Maria dell’Olivello
La piccola chiesa fa parte del cimitero cittadino. Costruita nella seconda metà del Cinquecento, venne restaurata nel 1764 e, oggi, presenta al suo interno splendidi affreschi.
Oratorio di Sant’Antonio Abate
L’oratorio sorge sull’omonima piazza ed è sede di eventi culturali. Ancora oggi, a gennaio gli abitanti di Torgiano si riuniscono nello spazio antistante all’edificio per la Festa di Sant’Antonio.
Sulla facciata si trova un affresco eseguito da Domenico Alfano, noto pittore perugino del XVI secolo, allievo di Raffaello.
GUARDA ANCHE: Ciclovia Spoleto-Norcia: a piedi o in bicicletta sul tracciato panoramico dell’ex ferrovia
Cenni storici: Torgiano e il vino
A portare il vino nella regione furono i Romani. Brocche, anfore vinarie e coppe sono testimonianza dei ricchi banchetti che si consumavano nelle antiche taverne.
Sui loro insediamenti, si avvicendarono anche goti e longobardi, radendo al suolo il torgianese finché nel XIII secolo, il territorio non passò sotto il dominio perugino. Il comune fortificato riuscì però a conservare parte della propria indipendenza. La coltura della vite e dell’olivo sono da sempre un simbolo del territorio, che già al tempo riforniva il capoluogo umbro. Non a caso, sullo stemma del Comune di Torgiano, accanto alla torre, campeggiano grappoli d’uva.
GUARDA ANCHE: Montefalco, alla scoperta del borgo più bello dell’Umbria: cosa vedere, le cantine migliori e dove mangiare
Dopo l’Unità d’Italia, il quadro territoriale muta ancora nel torgianese. In campagna, una piccola borghesia mercantile comincia a investire nei territori naturalmente vocati alla viticoltura.
Ed è tra gli anni Cinquanta e Sessanta che spicca la figura di Giorgio Lungarotti. Grazie alla sua opera in ambito enologico, recupera i vitigni autoctoni e li valorizza, senza mai smettere di sperimentare nuove varietà. Nel 1968 Torgiano è il primo territorio in Umbria a ricevere la DOC. Cantine e aziende agricole sono la storia del piccolo comune. Da scoprire a partire dal Museo del vino.
Cosa fare a Torgiano
In una gita a Torgiano non si possono tralasciare le visite ai musei della Fondazione Lungarotti: il MUVIT (Museo del Vino) e il MOO (Museo dell’Olivo e dell’Olio). Entrambi si trovano all’interno delle mura cittadine e i manufatti esposti nelle grandi sale mostrano splendidi esemplari della ceramica umbra. Kylix (coppa greca arcaica), anfore vinarie, vasi da farmacia, oliere… Tutti riccamente decorati, sono una testimonianza delle epoche che li hanno prodotti.
Prima di lasciare il cuore dell’Umbria, prenotate un ingresso anche al vicino Museo Nazionale della Ceramica di Deruta.
Visita al Museo del Vino
Una delle più importanti cantine umbre porta il nome Lungarotti. A metà degli anni Sessanta, Giorgio Lungarotti, in visita nelle cantine francesi, si rende conto che molte di queste fossero munite di un museo. Dopo un intenso lavoro di ricerca, il 23 aprile del 1974, s’inaugura, a Torgiano, il Museo del Vino nel Palazzo Graziani Baglioni.
Il materiale raccolto testimonia la produzione del vino nel passato. Alcuni degli strumenti esposti sono stati usati fino a non molto tempo fa. Il museo non finisce qui. Tutta un’altra parte è infatti dedicata alla cultura del vino e al modo in cui è stato rappresentato dal III- IV millennio a.C. fino a oggi.
Per prenotare la propria visita e scoprire le attività proposte anche per le famiglie con bambini, consultare il sito muvit.it.
Visita al Museo dell’Olivo e dell’Olio
Anche questo spazio è gestito dalla Fondazione Lungarotti. Le sue sale sono articolate in maniera simile a quelle del Muvit. La mostra permanente si apre con alcune informazioni del CNR sulle caratteristiche botaniche dell’olivo e sulle tecniche di coltivazione ed estrazione dell’olio e con una mappa che testimonia la diffusione storica dell’olivicoltura.
Nelle sale successive l’olivicoltura è presentata sin dalle sue origini. Proseguendo, lungo i piani superiori il riferimento cambia e il soggetto diventa l’olio. L’utilizzo e la sua valenza si modificano insieme alla società. L’olio ha ricoperto, nel tempo, valore simbolico, propiziatorio e spesso curativo.
Il MOO è uno spazio per grandi e piccini. Sono spesso organizzati laboratori didattici e attività per bambini e ragazzi.
Laboratori al Museo della ceramica di Deruta
A sei chilometri di distanza da Torgiano si trova il pittoresco borgo di Deruta. Famoso per le sue creazioni artistiche, ospita diversi laboratori, dove potrete sperimentare l’utilizzo del tornio e la decorazione delle ceramiche. Nel cuore della cittadina, si trova l’azienda Goretti, che dispone di uno spazio dove anche i più grandi possono imparare l’arte della ceramica.
Se alle mani in pasta, preferite una dettagliata spiegazione sull’artigianato d’elezione umbro, non potete perdere una visita al Museo Regionale della Ceramica. Si trova all’interno del complesso conventuale di San Francesco ed è il più antico esemplare italiano per la ceramica, conservando oltre seimila manufatti. Il museo ospita anche un vasto magazzino, all’interno del quale vengono organizzati workshop e laboratori.
Migliori cantine Torgiano e dintorni
Il miglior modo per scoprire la cultura della regione verde d’Italia è sorseggiare un bicchiere di vino in una delle tante cantine disseminate nel torgianese. Le colline dove sorgono la maggior parte delle realtà vitivinicole presentano un suolo ricco d’argilla, ciottoli e sabbia. I vini prodotti di conseguenza sono di grande struttura e hanno spesso un’importante componente alcolica. Insomma la personalità non manca nei vini prodotti sulle colline a sud-est di Perugia.
LEGGI ANCHE: Viaggi di gusto: weekend enogastronomici in Italia
Degustazioni e visite in azienda, eventi e tanta storia. Negli ultimi anni, l’enoturismo ha avuto un grande sviluppo in Umbria, anche grazie al Movimento Turismo del Vino. Questa realtà vanta circa sessanta soci, trenta sono le aziende locali.
Ecco quindi una guida delle cantine da non perdere a Torgiano e dintorni. Ogni giorno attirano visitatori da tutte le parti del mondo.
Cantina Lungarotti
Le visite incominciano dai vigneti, poi il tour prosegue in cantina. Barriques, botti di rovere francese e tecnologie sempre più all’avanguardia per i processi di vinificazione. La Cantina Lungarotti è un simbolo per il Comune di Torgiano e per l’Umbria. Arte, vino, ospitalità, ma soprattutto rispetto per il territorio.
Dopo una passeggiata in azienda, di circa trenta minuti, inizia la vera e propria degustazione. I calici di vino sono spesso accompagnati da pane umbro condito con olio extravergine d’oliva, di produzione Lungarotti.
LEGGI ANCHE: Cantine storiche d’Italia: 10 luoghi mitici in 10 borghi spettacolari
Fiore all’occhiello della storica cantina è il Rubesco, vino che racconta la storia della famiglia Lungarotti. Il nome di fantasia, dal latino rubescere, “arrossire” si è dimostrata un’idea vincente, nei primi anni Sessanta. Il colore rosso rubino e la grande personalità sono alcuni delle caratteristiche di questo vino, che nel 2022 ha festeggiato i suoi sessanta anni.
Non solo degustazioni di vino, nella Cantina Lungarotti è possibile anche assaggiare diverse tipologie di olio.
Terre Margaritelli
Passeggiare a cavallo tra le vigne, scoprire interessanti vini biologici, ascoltare la storia dell’azienda Terre Margaritelli. Ecco le attività preferite dei visitatori. Nel 1950 Fernando Margaritelli lascia la sua attività imprenditoriale per dedicarsi alla vite e alla produzione del vino per sé e per la sua famiglia. Nato da una famiglia di boscaioli, non spezzerà mai il suo rapporto con il mondo del legno. Dalla segheria a Fontaine, nel cuore verde della Borgogna, indaga come «portare l’uva nel bicchiere». Certo del fatto che sia l’uva a guidare il processo e che al legno tocchi solo accompagnarla e valorizzarla.
Se il progetto di Fernando Margaritelli rimane circoscritto in un primo momento, dopo anni, suo figlio dà vita a Terre Margaritelli azienda vitivinicola. I vini, di grande personalità, sono il prodotto di uno studio sul territorio e sulle tecniche di vinificazione. Tradizione e innovazione si combinano. Il grechetto, vitigno bianco dell’Umbria, nella Cantina Margaritelli, si trasforma nel Greco di Renabianca. Il passaggio in barrique di rovere francese valorizza il vino in purezza. Acidità, persistenza e alcolicità, ma anche grande struttura e potenza al gusto.
Bere un calice di vino accompagnato da alcune delle prelibatezze gastronomiche locali è una delle attività da non perdere in visita all’azienda. Arvoltolo (pizza fritta tipica del perugino), pecorini semi stagionati e salumi umbri tagliati al coltello sono i protagonisti in tavola.
Vineria del Carmine – La Bruna
124 ettari di proprietà. La tenuta cinquecentesca della Vineria del Carmine comprende campi di erba medica, oliveti, un tartufaio e circa sei ettari di vigna. Le degustazioni si svolgono nella Vineria del casale e sono accompagnate da alcune specialità umbre. Olio extravergine d’oliva e grissini stirati a mano non mancano mai. Passeggiate in vigna, relax sulla terrazza panoramica della vineria, o battute di caccia al tartufo lungo i boschi.
Il lavoro in vigna e la produzione del vino sono svolti nel rispetto della terra e dell’agricoltura biologica. David Lang, manager della tenuta e australiano di nascita, lavora dal 2006 a Cantina Chiesa del Carmine. Vive da quindici anni con la sua famiglia sulla collina sopra i vigneti e controlla lo sviluppo delle coltivazioni.
Non può mancare in una degustazione un calice del profumato Indigeno Trebbiano. Il trebbiano spoletino è un vitigno tipico umbro. Il territorio lungo il quale viene coltivato, argilloso e con sedimenti calcarei, conferisce al vino una mineralità e una salinità spiccata.
Cantina Blasi – Umbertide
La Cantina Blasi a Umbertide è storica. Nel 1997 fu acquistata dalla famiglia Blasi e, dopo intensi lavori di restauro, nel 2007 è ricominciata la sua attività. Molte delle sale hanno un valore museale e non sono sfruttate per la produzione effettiva del vino. Il rispetto per la storia si evince anche dal fatto che la famiglia Blasi ha voluto impiantare vitigni autoctoni come il Trebbiano spoletino, il Grechetto e il Sagrantino, oltre a vitigni internazionali adatti al microclima e al terreno della propria realtà.
Le degustazioni avvengono in una sala che può ospitare fino a duecento persone e hanno diverse formule. Tre le più interessanti c’è la possibilità di prenotare un’esperienza “Blasi a 360°”. Si tratta della degustazione più rappresentativa da fare in azienda. Dalla bollicina al passito Mamma Mia, per il quale ci vogliono dieci anni di affinamento in caratelli e poi circa dodici mesi in bottiglia. Blend di Malvasia, Semillon e Chenin, è ciò che si definisce vino da meditazione.
Cantina Semonte – Semonte
Nella zona ovest dell’affascinante territorio eugubino sono prodotti i vini della Cantina Semonte. La storia della famiglia Colaiacovo s’incontra con la ricchezza di un paesaggio dal quale si originano il Battista (Spumante Metodo Classico Brut), il Cordaro (Dolcetto) e il Monteleto (Chardonnay).
Di grande valore è il Dolcetto rosso Igt Umbria. Il vino 90% Dolcetto, 10% Merlot è l’espressione più ampia della storia di un territorio che ha ospitato il vitigno nei poderi dell’eugubino, dopo l’Unificazione d’Italia nel 1861. Frutti rossi, viola, note speziate. Il risultato è un vino equilibrato ed elegante come l’intera azienda.
Oltre alle degustazioni, è possibile consumare un pasto nel Ristorante “Il Custode”, dove sono serviti piatti della tradizione locale.
Cantine Goretti – Perugia
La storia delle Cantine Goretti inizia nel Novecento, appena fuori le porte del capoluogo umbro. Tradizione, innovazione e sostenibilità sono alcune delle parole chiave per la famiglia che si occupa di viticoltura da quattro generazioni. La torre del Trecento è il simbolo indiscusso dell’azienda che oggi è in mano alle sorelle Sara e Giulia Goretti.
L’Arringatore è uno dei vini da assaggiare in visita nella tenuta storica della famiglia Goretti. Blend di Sangiovese, Merlot e Ciliegiolo, il vino ha degli aromi intenso. Sentori di ciliegia, tabacco e liquirizia gli conferiscono grande carattere.
Non solo degustazioni, l’azienda Goretti propone ai suoi visitatori diverse attività. Cooking class, picnic nel rigoglioso parco che circonda la tenuta, gite in elicottero per osservare dall’alto le suggestive cantine con i vigneti disseminati nel perugino. Se la Stanza dei vizi e degli sfizi (dove è possibile degustare sigari e assaggiare il cioccolato Perugina) riporta indietro nel tempo, i servizi di vinoterapia accompagnano i visitatori in un’esperienza d’avanguardia.
GUARDA ANCHE: Le cantine migliori d’Italia, scelte da DOVE. Un viaggio tra i filari, dal Piemonte alla Sicilia
Cosa mangiare a Torgiano
Tra le cose da mangiare a Torgiano, prima tra tutti, è la torta al testo, panfocaccia cotto su un supporto circolare (il testo). La bontà di questo piatto sta anche nella sua farcitura: i salumi, immancabili in ogni pasto come si deve in Umbria. A tavola, altre due pietanze che non possono essere tralasciate sono la schiacciata e la torta di Pasqua.
Nella tradizione gastronomica del borgo non mancano deliziose zuppe di legumi e ortaggi preparate con il gustoso olio extravergine d’oliva locale. La cucina umbra è, a tratti, contadina ma prelibata. E, ogni pasto, termina con i tozzetti umbri alle mandorle o, ancora, con i mostaccioli, simili alle note ciambelline al vino.
Dove mangiare a Torgiano
Osteria del Museo
A pochi passi dal Museo del Vino di Torgiano l’Osteria del Museo accoglie i visitatori interessati a scoprire l’offerta gastronomica dell’azienda Lungarotti. All’interno del ristorante informale ma arredato con cura è possibile anche acquistare i prodotti del celebre marchio umbro, dal vino all’olio. Per riservare un tavolo, telefonare al 075.5719046.
Ristorante Elementi Fine Dining
Elementi è l’elegante ristorante di Borgobrufa SPA Resort. Lo chef Andrea Impero seleziona le materie prime – gli elementi, per l’appunto – dalle quali partire nella preparazione dei piatti. Complessi e allo stesso tempo essenziali. In ogni composizione, il richiamo alla terra e il rispetto della tradizione è evidente. È possibile scegliere anche tra due menù degustazione.
GUARDA ANCHE: Ristoranti trendy a Milano, scelti da Dove
Dove dormire a Torgiano
Agriturismo Poggio alle Vigne
Immerso in un prato di pini marittimi, aceri e olivi, l’Agriturismo Poggio alle Vigne è la soluzione ideale per un soggiorno da passare lontano dal viavai del capoluogo. Dotata anche di una splendida piscina che affaccia sui vigneti, la tenuta del XVII secolo ospita dieci appartamenti, arredati con cura e dotati di ogni confort. Ognuno porta il nome di un frutto o un fiore della campagna circostante.
Il costo complessivo, tra soggiorno e prima colazione, per due ospiti per una notte parte da 119 euro.
Le Tre Vaselle Resort & Spa
L’elegante casolare seicentesco Graziani Baglioni ospita oggi Le Tre Vaselle Resort & Spa. Mobili umbri del Seicento e del Settecento, pavimenti in cotto e ampi camini in pietra sono lo sfondo per una permanenza che vi porterà in una casa agricolo-gentilizia del tempo. Dotato anche di due ristoranti e una spa, il resort Le Tre Vaselle dispone di cinquantadue stanze, che affacciano sul borgo di Torgiano e sulle rigogliose colline umbre.
Il costo di un soggiorno in camera doppia compreso di prima colazione è di 199 euro.
Agriturismo Pian del Tevere
Seguendo un sentiero di querce secolari si arriva al bucolico agriturismo Pian del Tevere. Immersa nella verdeggiante campagna umbra, la tenuta del XVIII ospita una piscina dove potersi rilassare. La struttura mette inoltre a disposizione delle biciclette per chi volesse esplorare i dintorni.
L’Agriturismo Pian del Tevere è dotato di quattro appartamenti e il costo di un pernottamento per due persone in una delle spaziose sistemazioni è di 140 euro.
Come arrivare a Torgiano
In treno
Nel caso in cui il mezzo più comodo per voi sia il treno, la stazione di riferimento alla quale scendere è quella di Perugia. Il capoluogo dista circa sedici chilometri dal borgo medievale ed è ben collegata da bus e taxi.
In auto
Se si opta per un viaggio in macchina, partendo dal nord Italia, è consigliabile seguire la A1 e prendere l’uscita Valdichiana verso Bettolle/Sinalunga. In seguito, seguire le indicazioni per la superstrada E45/SS3bis direzione Terni/Roma. Dopo aver imboccato l’uscita Str. S. Martino in Colle – S. Martino in Campo/SP318, svoltare allo svincolo per Torgiano.
Se si arriva in auto dal sud Italia, è necessario percorrere l’autostrada A1, uscire a Orte e prendere la superstrada E45 direzione Perugia. Dopo aver superato Todi e Deruta, uscire a Torgiano.
In aereo
L’aeroporto più vicino al borgo medievale è quello di Perugia (PEG) e dista da Torgiano circa dodici chilometri.